I partiti nel Collegio cardinalizio. 7 scienza.1 Con ciò veramente non si dice che questi due patrocinatori della riforma ecclesiastica siano stati innaccessibili a considerazioni politiche. Proprio il coscienzioso e rigidamente chiesastico Cervini era uno dei principali consiglieri del Farnese.2 La salute della Chiesa, e quindi anche la coscienza, esigeva che si tenesse conto dei principi, i quali potevano cotanto giovare e recar danno alla Chiesa. Dei suddetti cardinali il Salviati, Cibo, Ridolfi, de Cupis, Pisani e Lorena dovevano la loro elevazione a Leone X, mentre Gonzaga, Caddi, Doria, Tournon, de la Chambre e Chàtillon avevano ricevuto il cappello rosso da Clemente VII. Eccettuati questi dodici tutti gli altri erano stati vestiti della porpora dal papa Farnese.3 Sarebbe stato nell’interesse dei Farnese e degli imperiali compiere l’elezione il più presto possibile, ancor prima dell’arrivo dei cardinali dimoranti in Francia, 1 perchè ove il Sacro Collegio fosse riunito in pieno i due partiti si bilanciavano, tanto che un cardinale di pronunziato sentimento imperiale non aveva alcuna pro- 1 Ribier II, 261. Cfr. in proposito relativamente al Carafa l’annotazione del cardinale Antonio Carafa in Cod. X F. 55, f. 6 della Biblioteca Nazionale a Napoli. 2 «Farnesius, qui plurimum praesidii atque consilii in illuni (Cervini) confuterai, illius ope carere (quando Cervini si ammalò) aegre ferebat ». Per non perderlo gli si diede una camera attigua al conclave, che venne inclusa nella clausura : privilegio fino allora inaudito. Gualtertus presso Merki.e II, 60. 3 Paolo III aveva dato molto interessanti avvisi al cardinale A. Farnese per il suo atteggiamento nell’elezione papale, venendovi specialmente discussa la posizione verso le «nostre creature» e caratterizzati in modo interessante Pole, Salviati, Caddi e Ridolfi. Questi Ricordi di Paolo III al card. Farnese vennero già nel secolo xvi molto diffusi manoscritti. Io ne notai quattro copie nel-l’A rchivio segreto pontificio; inoltre a Roma esemplari nell’ A r -«bivio Bon compagni (Cod. C. 20) e nelle biblioteche Barberini (Lai. 5366), S. Pietro in Vincoli (cfr. Lämmer, Zur Kirehengesch. 40), Vittorio Emanuele (Varia 65) : oltracciò codici ad Arezzo (Biblioteca), Bologna (Universitaria), Brescia (Quiriniana, C. III. 2), Firenze (Nazionale, Cod. Capponi 63), Macerata (Biblioteca, Cod. 259), P i s t o i a (F a b r o n i a n a, Cod. 63), non che a G o r 1 i t z (Biblioteca Milich) e Monaco (Biblioteca dello Stato). I Ricordi vennero pubblicati sul codice bolognese da Frati in Archivio stor. Ital. Ser. 5 XXXV, 448 ss. Il cardinale S. Angelo ricordato alla fine è dal Frati identificato col Lang traendone la conseguenza che i Ricordi furono scritti tra il 1534 e il 1540. S. Angelo è invece Ranuccio Farnese, che dal 7 ottobre 1546 occupò il titolo di S. Angelo in Pescheria. 4 * «Nella congregatione d’oggi è stato ricordato da tutti i r'“1 esser bene che si acceleri la elettione del Papa sotto pretesto delle cose del concilio, et massimamente di quel di Trento, ma in fatto muove una gran parte di loro il dissegno di escludere i car11 Francesi, che non possino venire a tempo ». Boni- fazio Ruggieri al duca di Ferrara 10 novembre 1549. Archivio di Stato in Moden a.