Qualità e condizione dei protestanti condannati. 557 In prevalente maggioranza soltanto gente della classe lavoratrice trovò il coraggio sufficiente per affrontare il rogo. La nobiltà, fra la quale molti certamente propendevano verso le idee protestanti, è rappresentata da soli nove nomi fra i condannati. La borghesia manca affatto: dei predicatori subirono la morte per mano del boia 16, dei vescovi protestanti 5.1 Fra i giustiziati quasi solo i tre vescovi Latimer, Ridley e Cranmer sono uomini d’importanza. Tutti tre erano già stati assegnati alla Torre a causa di delitti politici già prima che si rinnovassero le leggi.2 Nel marzo del 1554 furono condotti a Oxford perchè in pubblica disputa rendessero conto delle loro idee.3 Perchè persevaranti nelle loro opinioni, addì 20 aprile 1554 furono dichiarati eretici ostinati. armi contro i cattolici. Ecclesiastici ne desumevano esempi come materia per le loro prediche ; la convocazione del clero del 1571 deliberò die il libro dovesse acquistarsi da tutte le chiese cattedrali ed in molte chiese parrocchiali esso stava fermato a una catena esposto per uso del pubblico (St. L. Lee in Dietionary of National Biography XX. 146 ss.). Sulla veridicità del Poxe il Lee (p. 148 s.) dice : « L’enorme ampiezza dell’opera di Foxe ha costituito impedimento ad un’indagine critica del tutto, ma già ciò che finora si ha in fatto di esami, ha reso manifesto che Poxe fu un troppo zelante uomo di parte perchè potesse scrivere coll’esattezza dello storico. Egli è un avvocato appassionato, pronto ad accogliere la prima deposizione venuta... Gli errori del Foxe spesso hanno la loro fonte nel difetto e affrettato copiare di documenti originali, ma nella maggior parte dei casi derivano da volontaria esagerazione (wilful exaggeration). Un critico, molto suo amico, John Deighton, dimostrò che la relazione del Foxe sul martirio di “ Jhon Horne e duna dorma ” a Newent il 25 settembre 1556 è un’iperbolica parafrasi dell’abbrueiamento di Edoardo Horne il 25 settembre 1558 (Nichols, Narratives of thè Beformation 69). Questi errori nella data e nei nomi del nostro caso sono tipici. Fuor di dubbio inoltre Foxe ha accolto fra i suoi martiri persone che furono giustiziate per delitti cornimi non religiosi. Un errore egli confessò nel caso di John Marbeck di Windsor “ martire ” del 1543, che giusta il testo del martirologio del 1563 sarebbe stato abbruciato, mentre in verità fu bensì condannato, ma graziato. Spesso il Foxe fu meno leale. Scrisse che un certo Greenwood o Grimwood di Hitcham presso Ipswich nel Suffolk, il quale aveva eseguito la condanna di un martire, John Cooper, era morto poco dopo di morte miseranda. Fu narrato al Foxe che il Greenwood viveva tuttavia e eh’era un’invenzione la storia della sua morte. Egli andò a Ipswich, per sentire testimoni, ma mai cambiò in nulla il suo racconto. Più tardi... un ecclesiastico, a nome Prick, sul pulpito della chiesa di Hitcham narrava giusta il Foxe la storia di Greenwood. Costui era presente fra gli ascoltatori e citò Prick per calunnia : il tribunale però ammise che non sussisteva maligna diffamazione (Croke, Beports, editi da Leach II, 91)... È stato dimostrato con ragioni efficaci, che il capitolo di Foxe sui Valdesi è diretta versione dal catalogo dell’Illirico quantunque questi non sia annoverato nel catalogo delle sue fonti. Il Foxe dà a vedere di avere consultato “ documenti su pergamena ”, mentre non conosce che il testo di Illirico. Ciò rivela un concetto lasso di ciò che letterariamente è lecito e giustifica i più duri giudizi pronunziati sul Foxe ». 1 ZlMMERMANN 104. 2 V. sopra p. 172 s. 3 V. sopra p. 191 s.