172 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 5 b. Maria si contentò di tenerla in blanda prigionia.1 Allorquando (13 agosto) fu turbata la predica del cappellano regio Bourne, intervenne un ordine, in cui dicevasi che la regina non voleva violentare la coscienza d’alcuno, ma convertire il popolo mediante la predicazione di uomini dotti.2 Ai 18 dello stesso mese fu emanato un proclama regio, nel quale i sudditi ricevevano l’istruzione « di vivere in pace e in carità cristiana fra di loro, evitando i termini diabolici novellamente inventati di papista e d’eretico. Essere desiderio della regina che tutti fossero della sua religione, ma non s’userebbe violenza fìntanto che per determinazione generale fossero prese ulteriori deliberazioni».3 Fedele a questi principii, la regina si limitò intanto ad abolire alcuni provvedimenti del tempo di Edoardo VI, dei quali essa non aveva mai ammessa la legalità. I vescovi Bonner, Tunstall e Voysey tornarono alle loro sedi, Gardiner, Heath e Day furono riconosciuti di nuovo come vescovi legittimi. A suo cancelliere Maria elevò il Gardiner, ch’era un distinto politico. Dietro desiderio dei parrocchiani il giorno di S. Bartolomeo ricominciò in alcune chiese di Londra la celebrazione della Messa latina, compiendosi altrettanto la domenica seguente nella cattedrale; la Messa però venne introdotta universalmente per decreto parlamentare solo il 21 dicembre.4 Per il morto re era stato tenuto pubblicamente un funerale religioso ancora secondo il libro della preghiera comune e solo in presenza di 300 invitati celebrata una Messa da morto nella Torre.5 Nelle università di Oxford e Cambridge i cancellieri Mason e Gardiner ristabilirono gli antichi statuti e l’antica religione. I protestanti stranieri se n’andarono muniti di salvacondotto: così Vermigli e i protestanti francési di Londra, ai quali fu impartita espressamente la facoltà di andarsene con lettera ai sindaci di Dover e Rye.6 Dei vescovi protestanti, che s’erano intrusi in luogo dei legittimi, Ridley, Coverdale 1 Gairdner 326. 2 « That this was Mary’s sincere, intention at the outset of her reign, there is no reason to doubt», dice Gairdner (p. .318). 3 Gairdner 318. 4 Ibid. 319 s. 5 Lingard 133. In ciò Claudio Tolomei, l’inviato senese in Francia, vide ai 31 d’agosto del 1553 un primo indizio che Maria porrebbe fine allo scisma: «La Reina Maria ne l’esequie del Rè suo fratello fece celebrar due messe, l’una al modo inghilese e l’altra al modo romano ; la qual cosa fa ancor segno ch’ella ha animo di tornare a l’obbedienza de la Chiesa ». (Lue. Banchi. Alcune let-lere politiche di Claudio Tolomei, vescovo di Tolone, scritte alla repubblica di Siena, ora primamente edite, Siena 1868, 3 |pubblicazione per nozze!). Nella celebrazione delle Messe per Edoardo VI Ciarlo V vide un’imprudenza della regina. Anchl, Reconciliation 530. 0 Gairdner 321.