Il papa contro le trattative sulla futura elezione. 453 già in precedenza s’era accinto alla riforma del breviario,1 alla fine dell’anno voleva portare a conclusione anche questa faccenda. 2 A causa della vecchiaia di Paolo IV e della sua salute precisa-mente allora molto vacillante,3 nell’ultimo tempo era stata trattata con molto calore la questione della nuova elezione. L’ambizioso cardinale Este in particolare sollecitava la propria elezione in modo assolutamente scandaloso. Contro di lui s’era levato già nell’ultimo conclave il Carafa zelante della riforma, paragonandolo a Simon Mago. E poiché Este e con lui anche altri cardinali continuavano come per il passato a cercare di assicurarsi con tutti i mezzi possibili dei voti per il futuro conclave, Paolo IV addì 16 dicembre 1558, accennando chiaramente a queste mene, emanò una bolla, che comminando le più gravi pene ecclesiastiche e civili sia ai cardinali, sia a tutte le persone di qualunque condizione si fossero, proibiva vivente il papa reggente e senza sua saputa ogni sorta di trattative sulla futura elezione.4 Nella sua allocuzione della notte di Natale il papa disse ai cardinali che non facessero meraviglie se non erano avvenute nuove nomine per le Tempora, perchè per un lato il Sacro Collegio era ancora bene provvisto, e per l’altro non aveva trovato candidati che possedessero le qualità necessarie per tale dignità.5 Ciò fu in pari tempo un rifiuto ai nepoti, che proprio allora importunavano lo zio con raccomandazioni di candidati ad essi devoti : Paolo IV continuò a non concedere ai suoi influenza alcuna sul campo interno della Chiesa. Con tanto maggiore indelicatezza il cardinale Carafa ed i suoi fratelli approfittavano della pienezza di potere ch’era loro concessa per gli affari temporali: qui essi facevano alto e basso con un capriccio ch’era tanto più grande perchè mancava qualsiasi controllo. Le loro inguaribili indegnità e sfrontate estorsioni superavano ogni misura. In conseguenza deH’isolamento del papa, della sua consapevolezza di sè e della sua irascibilità ci volle molto tempo prima che giungesse al 1 L’8 agosto 1558 Paolo IV proibì il breviario del Quinones (vedi Massa-kelli 325 e Tiib Quartalschrift 1884, 481 s.). Bätjmer, Gesch. des Breviers (Freiburg 1895, p. 415), dà erroneamente il 10 agosto. 2 V. T* Avviso del 26 novembre 1558, loc. cit. 352. 3 Cfr. sotto p. 454, n. 2. 4 V. Bull. VI, 545 s. ; cfr. Hinschius V, 729 s. ; SäOMüixer, Päpstwahlen 14 ss. e Papstwahlbullen 40 s. ; v. anche Lorenz, Papstwahl und Kaisertum, Berlin 1874, 133 ss. La bolla fu pubblicata il 3 febbraio 1559 (vedi Turinozzi 12), ma ne fu proibita la vendita ; v. * Avviso del 4 febbraio 1559. Cod. Urb. 1039, p. 8 Biblioteca Vaticana. 5 V. in App. n. 79 1’* Avviso del 24 dicembre 1559 (Biblioteca Vaticana). Dei perseveranti sforzi de! papa per la riforma riferiva il cardinale B. de la Cueva. al cardinale Madruzzo in una * lettera da Roma 8 gennaio 1559. Archivio della Luogotenenza a Innsbruck.