Diffusione del Cristianesimo nel Messico. 207 Brasile, cioè un legale assetto delle cose presso gli indiani, ivi era già stato attuato. Gli indigeni erano di già stati istruiti nel cristianesimo da missionarii ambulanti dell’Ordine francescano e poi da preti secolari, ma difettandosi di curati, gli indiani a partire dal 1552 mandarono ripetute ambasciate ai Gesuiti del Brasile perchè andassero in loro aiuto.1 Non mancava ai missionarii la prontezza all’uopo, ma il piano naufragò di fronte all’opposizione delle autorità portoghesi-. Col 1557 e colla venuta del nuovo governatore Men de Sà le cose presero una piega migliore anche nel Brasile. Men de Sà aiutò in ogni maniera i missionarii. Subito egli riunì gli indigeni nei dintorni di Bahia in tre grandi villaggi, ognuno dei quali ebbe la sua chiesa: sorsero scuole per i fanciulli indiani e il diritto e la giustizia vennero amministrati con dolcezza fra gli indigeni. A vero dire per questi sforzi egli raccolse poca riconoscenza fra i coloni.2 Mentre fra spinosi inizi preparavasi sulla costa brasiliana il futuro fiorire della missione, la cristianizzazione degli indiani s’avvicinava nel Messico a una certa conclusione.3 Fin dal primo accesso su terra americana Fernando Cortez era stato accompagnato da due preti. Alla notizia della compiuta conquista del Messico cinque Francescani s’imbarcarono a quella volta nel 1523, ma i veri fondatori del cristianesimo nella Nuova Spagna furono veramente i dodici Francescani, che fomiti di ampie facoltà da Leone X il 25 aprile 1521 e da Adriano VI il 13 maggio 1522,4 entrarono nella capitale l’anno 1524 sotto Martino di Valencia (f 1534). Cortez stesso andò loro incontro con splendido seguito, in ginocchio baciò loro la mano meravigliando i numerosi indiani accorsi ed ai loro principi li rappresentò siccome inviati del cielo.5 1 Poi,ANCO ITI, 458 ; IV, 615, 617 ; V, 620. 2 Materiaes 156 ss. Cade in questo tempo anche uno dei primi tentativi di missione protestante. Il francese Durand de Villegaignon, un cattolico apostata, aveva fondato nel 1550 una colonia nel Brasile e ottenuto missionarii da Calvino. Costoro però, circa tre settimane dopo l’arrivo, dichiararono che non c’era nulla da fare coi selvaggi (Cat.vtni Opera, ed. GL Baum, E. Cunitz, E. Reuss XVI, 434). Di Villegaignon il Nobrega in Materiaes 174dice: «Estes Francezes seguiam as heresias de Allemanha, principalmente as de Calvino, que està em Genebra, e segundo soube delles mesmos e pelos livros que Ihe acharam muitos, e vini) arn a està terra a semear estas heresias pelo Gentio » ecc. 3 Jekónimo Mendieta (f 1604), Eisloria ecclesiastica Indiana, Mexico 1870. Marcellino da Civezza , Storia unir, delle Missioni francescane VI, Prato 1881, 523-668 ; VII 2, ibid. 1801, 574-882. 4 Paolo III ampliò queste facoltà il 15 febbraio 1535. Stampa dei tre brevi presso Mendieta 3, 5-7 (Civezza VI, 542). 5 Descrive da testimone la scena il Viliagomes presso Mendieta 3, 12 (Ci-vezza VI, 550).