218 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 5c. colo, che tutti i 70,000 cristiani della Costa dei Pescatori apostatassero. 1 Perciò Francesco Saverio scrisse a Giovanni III che « fuggiva » in Giappone per non perdere il suo tempo nelle Indie ; essere un « martirio » dover vedere come andasse nuovamente in rovina tutto quanto s’era costrutto con tanta fatica.2 Henriqjuez pure era d’opinione, che sotto yn buon officiale un solo prete potesse fare per la conversione degli indii più di venti sotto uno cattivo.3 L’immoralità dei Portoghesi era per la diffusione del cristianesimo un impedimento a pena minore della loro avidità. Da S. Thomé per esempio Alfonso Cipriario scrive, l’autorità ecclesiastica e civile comportarsi in modo da essere di scandalo agli indigeni: vivendo gli Europei sì malamente, apostatare i neoconvertiti; altri non volere ricevere il battesimo perchè vedevano la viziosa vita dei cristiani.4 Veramente S. Thomé, siccome situata all’estremo confine della signoria portoghese, era l’ultimo rifugio per tutti coloro, che avevano dovuto sloggiare da altre parti dell’india ; ma simili lamentele si odono anche dal resto delle Indie.5 Favoriva in modo speciale l’immoralità la facilità di procurarsi in India schiavi,6 di cui ricchi Portoghesi possedevano 300 e più.7 Per tal via era possibile a parecchi costituirsi veri harem di 20 e più schiave.8 A tutto ciò s’aggiunse la penetrazione dell’IsIam nell’Asia meridionale. In esso sorse per i missionarii non soltanto un potente competitore, sui progressi del quale spesso elevano lagni i Gesuiti,fl ma anche un pericoloso nemico. In una supplica a re Giovanni III i missionarii raccontano nel 1554, che a Travancor gli Arabi avevano indotto ad apostatare due località cristiane determinando con denaro quel re a proibire ai preti cristiani la predicazione e la costruzione di chiese.10 I neoconvertiti avevano molto da soffrire da corsari saraceni specialmente alle Molucche, dove gli indigeni volgevansi con grande zelo al cristianesimo. Parecchi cristiani venivano uccisi o saccheggiati, altri venduti o gettati in mare se non si trovava alcun compratore, parecchi villaggi cristiani incendiati.11 1 Polanco V, 679. Sei. Ind. epist. 199-200. 2 Da Oocin il 26 gennaio 1549 in Mon. Xav. I, 510. 3 Polanco VI, 800. n. 3429. 4 Ibid. V, 683. 5 Valignani, Historia del principio y progreso de la Compañía de Jesús en las Indias orientales 1, 7 (Mon. Xav. I, 39). 6 Polanco II, 147, n. 345. 7 Ibid. V, 658, n. 1810. 8 Ibid. II, 147, n. 345. 9 I.ancilotti presso Polanco V, 678, n. 1876. F. Perez in Sel. Ind. epist. 75. 10 Sel. Ind. epist. 198. 11 Polanco IV, 668.