518 Marcello II e Paolo IV. 1555-1550. Libro II. Capitolo 5 a sitore generale veniva autorizzato per la durata di due anni a introdurre cause in cose di fede contro tutti i vescovi, arcivescovi, patriarchi e primati, a far loro il processo, a imprigionarli ed a metterli in sicura custodia per il caso che ne fosse da temere la fuga, sotto la condizione però, che subito si facesse relazione di tutto al papa e al più presto possibile venissero mandati a Roma i rei in un cogli atti sigillati del processo».1 Questo breve era diretto contro Carranza, per la carcerazione del quale l’inquisizione spagnuola prese ora provvedimenti. Per quanto pure convenisse circa il suo procedere più rigoroso,2 Filippo II le concesse tuttavia di agire contro il Carranza solo dopo lunga dilazione, esigendo che si procedesse con conveniente riguardo.3 L’arcivescovo si adoperò a trasferire la decisione del suo negozio dalla Spagna a Roma ed all’ uopo mandò colà un domenicano,4 che trovò accoglienza e aiuto presso il cardinale Ghislieri, la qual cosa irritò talmente il papa, cui la maliscenza rendeva ognor più ombroso e violento,5 che in concistoro fece per una mezz’ora rimproveri talmente aspri al cardinale fino allora altamente apprezzato, che il cardinale Consiglieri dichiarò non potersi più vivere e trattare col papa. In un nuovo concistoro Paolo IV ripetè i suoi rabbuffi contro il Ghislieri, dichiarollo indegno del suo posto ed assicurò che provava rimorsi di coscienza per avergli conferito la porpora. Una relazione del 5 agosto 1559 da Roma notifica temersi colà che il grande inquisitore Ghislieri venisse ¡tradotto prigioniero in Castel S. Angelo!0 Fu in quei giorni, ohe coll’inviato francese Paolo IV disse essere l’eresia così grave delitto, che ove un uomo ne fosse anche solo un po’ mac- siastica contro le usurpazioni del potere regio, il vescovo di Chiusi ricevette l’incarico speciale di sostenere con tutte le forze l’inquisizione (vedi Laemjier, Mélet. 174 s. ; Pieper 105). Circa un breve del 1555 all’inquisizione di Granada vedi Lea, Celibacy, Boston 1884. 5(38. Lo stesso autore (Confessimi I, 385), osserva che il breve di Paolo IV all’Inquisizione spagnuola contro la sollecitazione non è del 1556, come dice Llorente. ma del 18 febbraio 1559. In sè e per sè Paolo IV era contrario all’eccessiva indipendenza del! Inquisizione spagnuola. Secondo Riess (p. 295) Paolo IV nell’autunno 1517 tentò di tirare a Roma tutti i processi d’eresia dei regni spagnuoli, in ispecie della Sicilia. 1 Vedi Raynald 1559, n. 19 ; ibid n. 20 un breve a Filippo II dell’11 gennaio 1559, con cui il re viene spinto a sostenere i nuovi provvedimenti pontifici. 2 Cfr. la * lettera del confessore regio Bernardo de Fresneda al Cardinal Carata da Bruxelles 12 febbraio 1559 (Lett. di princ., 1. 11, 269; Archivio segreto pontificio). 3 Vedi Laugwitz 53. 4 Fr. Hernando de San Ambrosio ; v. Coleceión de doc. inéd. V, 505 e I)<">l-i.inger, Beiträge I, 259 s. 5 Rileva espressamente la cosa A. Ricchi medico di Paolo IV in un * appunto sull’ultima malattia del papa (Biblioteca V a t i c a n a : v. App. n. 8E). 8 V. App. n. 87.