27* Giulio III. 1550-I5Ö5. Libro I. Capitolo 6 e. bellezza.1 Più tardi abitò nella villa del cardinal Carafa. Fu là che l’ottantaduenne vecchio venne sorpreso dalla morte.2 Nel giardino dei Colonna presso S. Silvestro Michelangelo e Vittoria Colonna tenevano nei pomeriggi domenicali quei colloquii, che Francisco de Hollanda pretende aver fissati e che furono detti l’ultima favilla d’uno spirito, che aveva resa grande e ricca la rinascenza.3 La nobile Vittoria vagheggiava anche il progetto di erigere un monastero femminile sulle rovine del tempio di Serapide allo scopo di fare scomparire sotto il piede di donne pure la traccia del paganesimo.4 A Nord raggruppavasi attorno a un grandioso monumento dell’antichità, attorno alla colonna di Marco Aurelio, il rione da essa denominato di Colonna.5 A metà del secolo xvi avevano in questo quartiere i loro palazzi presso Monte Citorio gli inviati di Francia e Portogallo, mentre l’ambasciatore imperiale risiedeva nel palazzo Riario (più tardi Altemps) situato invece nel rione di Ponte.“ Prima quasi tutti gli inviati abitavano in quest’ultimo rione : la traslazione delle loro residenze nella mentovata regione indicò nella vita della città quello spostamento del centro di gravità, che da allora doveva compiersi in crescente misura. La chiesa principale nel rione di Colonna era S. Lorenzo in Lucina, dal maggio 1554 titolo del cardinal Morone, al quale quindi sottostava la parrocchia maggiore di Roma.7 Contiguo alla chiesa era il palazzo del cardinale Quiñones (più tardi Fiano) ;8 ivi, dove fino al 1662 un antico arco trionfale, l’Arco di Portogallo, cavalcava il Corso, finiva il tratto di questa via completamente messo a fabbriche.9 Ricordano oggi pure il cessare delle abitazioni alcuni nomi, come via Capo le Case. A Nord il rione di Colonna esten-devasi fino a porta Pin-ciana e Salara. Verso la fine del rinascimento guadagnarono maggiore importanza anche i rioni di S. Eustachio e Campo Marzo. Il rione d' S. Eustachio, denominato dalla chiesa omonima, stendevasi ad Est dei rioni Ponte e Parione. In esso erano l’università, la frequentatissima chiesa di S. Agostino e parecchi palazzi della nobiltà 1 Fichakd, Italin 41. 3 Cfr. il nostro voi V, 639. 3 Kraus-Sauer, III, 704, 777. 4 Cfr. Beumont III 2, 757. 5 Cfr. Adinolfj, Rama II, 335 ss. 6 Vedi Bijfatjnt G. Mentre venne fortemente cambiata la corte del palazzo Biario, sono ancora ben conservati la fronte e lato orginarii verso il vicolo de" Soldati, colla grande torre, die era uguale a quella del palazzo di S. Marco. 5 Cfr. la * lettera di Ippolito Capilupi al cardinale E. Gonzaga da Roma 10 maggio 1554. Archivio Gonzaga in Mantova. 8 Cfr. Eiikle, Rama al tempo di Giulio III 33. n. 14. 9 Sulle condizioni di allora del Corso cfr. Laxciam in Bull, arclieol. comun. 1902, 235 s. e Renaissance 37 s., U3s.