432 Mai-cello II e Paolo IV. 1555-1559. Libro II. Capitolo 4 a. Giusta l’avviso, alla seconda straordinaria seduta della congregazione per la riforma, che ebbe luogo ai 29 di gennaio, parteciparono oltre ai 62 ordinarli anche numerosi altri membri, come tutti i prelati e generali d’Ordini presenti in Roma, molti officiali curiali e della città e molti teologi, in tutto circa 200 persone. Avanti che il papa proponesse ai radunati in qual modo dovessero aver luogo le discussioni, egli tornò a parlare sulla perniciosità della simonia. Alla domanda del cardinale Tournon, di quale simonia intendesse, se di quella proibita dal diritto divino o di quella interdetta dal diritto positivo, Paolo IV in vista dello scopo da lui perseguito rigettò del tutto simile distinzione ed esortò a risparmiargli in seguito simili vuote cicalate e ad attenersi alla cosa. Poscia si approvò il modo proposto dal papa per le discussioni. Conforme ad esso i membri della congregazione andavano come in un concilio divisi in varie classi, le quali dovevano radunarsi a parte, risultando ogni classe da un conveniente numero di arcivescovi, vescovi, prelati e teologi. Il risultato delle discussioni delle classi doveva presentarsi al papa in una riunione plenaria, dopo di che esso coi soli cardinali avrebbe preso le deliberazioni definitive. Subito il giorno dopo il papa, trattatone con sei cardinali, fissò tre classi con un cardinale ognuna per presidente. Ai 2 di febbraio dai vescovi presenti in Roma ne fece eleggere con voto segreto 24 di loro per la congregazione della riforma. Tre giorni più avanti assegnò ai 24 cardinali dimoranti in Roma il loro posto nelle tre classi, a presidenti delle quali, giusta il grado, vennero nominati i cardinali du Bellay, Ceci e Scotti.1 Addì 24 febbraio il papa, che senza curarsi dell’abbuiamento dell’orizzonte politico voleva continuare l’opera riformativa,2 aggiunse ai 24 prelati eletti altri 21 ; ai 2 di marzo fissò, conforme alla proposta dei cardinali presidenti, i teologi, canonisti ed officiali della Curia per le tre classi. L’intiera congregazione contava ora 144 membri, 48 per ogni ogni classe. Fra i teologi della prima classe compare Giacomo Lainez della Compagnia di Gesù; fra quelli della seconda il maestro del Sacro Palazzo, più un secondo membro della Compagnia di Gesù e Guglielmo Sirleto, custode della Vaticana; tra i canonisti di questa classe.troivavansi Ugo Boncompagni ed Ercole Severoli. Nella terza classe sedeva fra i 1 V. in App. n. 50, 51, 52 e 53 le comunicazioni dal * protocollo di Massa-relli e le * lettere 1° e 8 febbraio 1556 del Navagero ; cfr. anche Ancel, Concile 12 e gli * Avvisi di Roma del 1° e 8 febbraio 1556 in God. Urb. 1038, p. 116, 129. Biblioteca Vaticana. 2 V. le * lettere di Navagero del 15 e 16 febbraio 1556 (Biblioteca Mar-«iana in Venezia); cfr. in App. n. 55.