Ise scagliato fuor d’un cannone. No, garbatissimo signor compilatore; la diligenza non esclude una certa maturanza di azioni. Vi sono le sue soste. Si sosta a Padova, a Vicenza, si sosta più ancora a Verona; tanto che uno ne avrebbe la comodità di andare e ritornar nel frattempo colà *c mai alcuna cosa ancora gli premesse. Si sosta alle poste; sostano a mezzo il cammino i postiglioni a rifocillarsi d’acquavite o di vino, a rifiutar i cavalli se incontrano alcun compagno che venga dalla posta ov’ eglino vanno. In generale si hanno idee esagerate delle cose; bisogna viaggiare : troverete per questo rispetto le diligenze assai comode. Esse van col proverbio : .fate adagio se avete fretta. Addio. XIV. Terza lettera di Filinto al Compilatore. — Termina la storia del viaggio. Milano, 17 maggio. Voi volete ad ogni modo abbaruffarmi coi vostri lettori. Come! non siete pago delle prime due lettere, che ne esigete ancora quasi a forza una terza, una quarta, che so io? Vedete che io m’era già acquetato, e stava tutto tranquillo, silenzioso, e voi mi spronate, mi stuzzicate di L’ App., Voi III. 5