150 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 5 a principi, vescovi e inquisitori ricevettero l’ordine di fare altrettanto. 1 I Giudei pregarono il papa di ritirare questo provvedimento o almeno di permettere loro l’uso dei libri rabbinici non insidiosi. In seguito a ciò una bolla del 29 maggio 1554 prescrisse: entro quattro mesi le comunità giudaiche consegneranno tutti i libri contenenti bestemmie e ingiurie contro Cristo; nessuno le molesti per altri libri, i quali non contengano tali bestemmie.2 Subito l’inquisizione passò all’esecuzione dell’ordine per il territorio dello Stato pontificio.3 Per ciò che spetta all’attività dell’inquisizione romana contro gli eretici, gli studii ultimi hanno confermato per il tempo di Paolo III l’esperto giudizio del Seripando, che cioè quel tribunale, accordandosi col naturale del papa Farnese, procedette in modo temperato e mite, che furono rarità gravi pene corporali ed esecuzioni capitali e che avvennero parecchie liberazioni dove si sarebbe aspettato il contrario.4 Ciò vale anche per il tempo di Giulio III per quanto un giudizio è possibile senza far uso degli inaccessibili atti dell’archivio dell’inquisizione romana. Ci è espressamente attestato che il cardinale Carafa, l’uomo più influente nelle cose dell’ Inquisizione,non era soddisfatto delle prudenti misure di Giulio III in questi negozi. 5 L’inviato di Bologna riferisce ancora, che quanto al procedimento contro gli eretici il papa seguiva idee molto più temperate del cardinale Juan Al-varez de Toledo, affine di spirito del Carafa.7 Per il caso contemplato dall’inviato è possibile dimostrare, che si procedette anche in conformità. Il natura'ista Ulisse Aldrovandi consegnato da 1 Vedi Eymerious App. 119 ; GbAtz, Gesch. der Juden IX, 316 s.; Rbusch I, 47 ; Ekler loc. cit. 44 ; Berliner, Zensur hebräischer Bücher, Frankfurt 1891 3 s.; Rieger-Voget-stein II, 146 s.; Fumi 156. Cfr. la ** lettera di Sirleto da Roma 9 settembre 1553 in Cod. Vatic. 6177 p. 359 della Biblioteca V a t i-c a n a. Tn Luzio, Pronostico 88 s. cfr. quale contegno favorevole agli Ebrei prendesse allora il cardinale E. Gonzaga. 2 Bull. VI, 4 2 s. 3 Cfr. Muzio, Leti, cathnlìche, Venezia 1571, 171 ss. i Gi.vkich, G. Muzio, Trieste 1847, 53 s. ; Reuscii I. 47 ss. Il temperamento dell’ordine del maggio 1554 ricordato presso Reuscii da Gratz IX, 359 è contenuto nella ** bolla del 18 dicembre 1554 in Arm. 41, i. 72, p. 718. Arm. 42, t. 1. n. 33 : Universitati \Hebreo-rum ili data 26 gennaio 1555 : Prorogatio t mensium eis statutorum ad corrigendum eorum lìbros ad alios 4 menses. Archivio segreto pontificio. 4 Vedi Busciibell 220 ss. 5 Cfr. il giudizio del cardinale E. Gonzaga nella sua * lettera a Capilupi del 4 novembre 1553 in Cod, 6503 della Biblioteca di Corte a Vienna. 8 V. anche sotto, lib. II, capit. 4. 7 * Lettera di Gir. Biagio a Bologna da Roma 4 giugno 1550 riguardante il processo contro Annibaie Monterentio. Addì 19 luglio 1550 * Biagio notifica che Monterentio s’era costituito da sè all’Inquisizione e che, quantunque molto l’osteggiassero Carafa e Toledo, sarebbe trattato dolcemente. Archivio di Stato in Bologna.