556 Marcello II c Paolo IV. 1555-1559. Libro II. Capitolo 6. senso che dovesse compiersi la sua speranza di un erede del trono, ma sempre più andò risultando che le era sopravvenuta l’idropisia ed essa n’aveva male intrepretato i sintomi. Nel settembre la regina si sentì sollevata e tentò per breve tempo di tornare a partecipare agli affari di Stato, ma in breve la sua salute tornò a peggiorare e da allora essa non comparve più nei Consigli di Stato e difficilmente ha esercitato influenza sulle condanne per causa di religione. Secondo il martirologio di Foxe il numero di queste condanne somma a 277. Ma non tutti coloro, che egli accolse nelle sue liste, subirono la morte: molti degli elencati non sono martiri perchè patirono la meritata pena quali comuni delinquenti, altri non sono martiri del protestantesimo perchè vennero giustiziati a causa di dottrine, la cui professione anche i nuovi credenti solevano vendicare colla morte. Ad ogni modo ne rimangono sempre circa 200, che per ragione delle loro opinioni protestantiche incorsero in una morte orrenda,1 che incontrarono per lo più con fermezza.2 Del resto si tollerò che i condannati assicurassero fra le gambe o dinanzi al petto un sacchetto di polvere, che al primo contatto col fuoco esplodeva e procurava rapida morte o almeno incoscienza. 3 Anche altrimenti ad onore del governo va detto, che non si macchiò delle crudeltà, che sotto Elisabetta furono applicate contro i cattolici in tento squisita maniera. Tuttavia è precisamente a Maria ch’è rimasto attaccato il biasimo di inumanità. John Foxe, ch’era fuggito in Germania prima della persecuzione, raccolse le relazioni sui patimenti dei suoi correligionarii e le sue narrazioni snaturate dall’odio hanno per secoli suscitato e nutrito presso i protestanti inglesi l’orrore contro Maria e la Chiesa cattolica. 4 ora tanto maggiore perchè la popolazione di Londra era persuasa fermamente che la regina fosse morta. Al loro comparire la gente come pazza, quasi ci fosse da vedere qualcosa di nuovo, accorse da luogo a luogo, per accertarsi ch’era proprio essa. E quando se ne fu persuasa e la vide in condizioni migliore che mai, con grida e saluti ed in ogni altra maniera fece segni ancor maggiori di gioia, specialmente perchè con grande sua soddisfazione e di sua maestà vide da un lato della regina il re, dall’altro il Cardinal Pole, che sono universalmente amati per la loro grande amabilità ». 1 Lingard VII, 207. 2 Questa fermezza nelle vittime della giustizia era cosa usuale in Inghilterra. «Gli Inglesi - scrive.Litolfl - sono per natura ostinati e oltremodo coraggiosi ; spesso s’è visto come essi siano andati ridendo al rogo ed alla forca, scherzando insieme sopra tale supplizio : parecchi solevano vantarsi, che nelle loro famiglie fosse stato impiccato o squarciato qualcuno ». Cosi Annibaie Litolfl al duca Guglielmo Gonzaga di Mantova addì 20 giugno 1557 presso Brown VI 3, App. n. 171, p. 1672; cfr. ibid. gli aneddoti raccontati. 3 Zimmermann 103. J II Martirologio di Foxe (Acts arici Monuments) costituiva il libro domestico in quasi tutte le famiglie inglesi di indirizzo puritano e l’arsenale principale per