Carlo Carafa cardinale. 3ó9 perchè, non avendo speranze, siccome l’ultimo figlio, sul possesso di famiglia, doveva procurarsi una posizione mediante la sua spada. Per parecchi anni combattè sotto i vessilli dell’imperatore, in Piemonte sotto Vasto, nella guerra smalcaldica sotto Ottavio Farnese. Deluso nelle sue speranze e malamente trattato dagli spagnuoli, si staccò da ultimo dalla causa di Carlo V e combattè nella guerra sanese sotto Strozzi per i francesi: al tempo del conclave era a Roma.1 Pare a prima vista incomprensibile, che un papa così austero come Paolo IV chiamasse ora all’improvviso nel supremo senato della Chiesa questo rozzo soldato, la cui vita scandalosa e sregolata eragli nota.2 Si è pertanto ammesso, che lo scaltro nepote abbia ingannato il vecchio pontefice con una conversione da commedia, 8 ma le cose stanno diversamente. Il conferimento della porpora a Carlo Carafa fu il risultato di un intrigo astutamente ordito dal suo fratello maggiore Giovanni, conte di Montorio,4 che, avanti tutto intento allo splendore ed alla grandezza della casa, vedeva tutta la salvezza nell’adesione stretta alla Spagna. Caratterizza Giovanni del pari che il tempo suo il fatto che egli potè concepire il progetto di staccare il fratello Carlo dal partito francese e di sottrarre al mestiere delle armi il guerriero, che poteva procurare serii imbarazzi, col procurargli la dignità cardinalizia. Carlo stesso addimostrò - se seriamente, va messo in dubbio - poca disposizione a tale cambiamento. Da principio il papa non volle saperne della promozione, ma Giovanni Carafa seppe ciò non ostante venirne a capo. Egli trovò volenteroso ascolto a favore del progetto presso l’inviato francese Avanson, che, temendo la grande influenza del Cardinal Farnese, favoriva in ogni guisa il nepote.5 Da ultimo guadagnò a favore del suo piano anche i rappresentanti dell’ imperatore. Di fronte all’ universale assedio il papa dopo un po’ d'esitazione abbandonò la resistenza.6 1 N A V AG E HO - A L RÈ RI 383. PeTRAMELLARIIJS 91 S. ClACONIUS III, 842 8. Diiruy 7 s., 345 s. Riess 19 s. Ancel, Disgrâce 12 s. Nonciat. II, 258. 2 Cfr. il motuproprio con cui Carafa venne assolto dai passati delitti presso Cristofori, Paolo IV (Misceli, stor. Eomana 1888) I ser. 2, p. 56, ed An CEE, Disgrâce 15, n 3. 3 Anche Riess (p. 23 s.) rigetta il racconto della commedia della conversione di Carafa diffuso largamente in ispecie da Ranke (Papste I6, 188). 4 La prova di ciò secondo le fonti fu data da Ancel (Disgrâce 14 s.). Cfr. anche Coggiola, Farnesi 74, 75 e Corpo dipi. Port. VII, 424. 5 Cfr. Coggiola, Conclave 474 ss. Avanson temeva anche l’influenza del cardinale imperiale Carpi intimo di Paolo IV ; v. la sua lettera del 24 maggio 1555 presso Favre 436. 6 Risponde alla verità quando Paolo IV in un * breve al Pole del 16 luglio 1555 dice d’avere nominato C. Carafa cardinale •< non solum omnium con- sensu, sed hortatu ». Min. brev. Ami. 44, t. 4, n. 169. Archivio segreto pontificio.