264 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 6«. Al tempo del primo papa mediceo, Giovanni da Udine aveva decorato anche con stucchi il palazzo di Giovan Battista Bran-conio dell’Aquila. Usossi anche per la decorazione la terracotta.1 A partire dal pontificato di Paolo III diventò sempre più usitato di ornare le case con stucchi, ritratti, rilievi e statue. Un cospicuo esempio è dato, oltre che dal palazzo Capodiferro (ora Spada), dalla casa tuttora egregiamente conservata del famoso orefice Giampietro Crivelli, sorgente nel rione di Ponte non lungi dalla antica chiesa della confraternita di S. Lucia del Gonfalone.2 Ivi veggonsi imitazioni di antiche armature, trofei, armi, teste di leoni, genii, festoni di frutta ed altri ornamenti; di speciale interesse sono due bassorilievi, che glorificano avvenimenti del governo di Paolo III: il ricevimento dell’imperatore Carlo V in Roma e la pace di Nizza. Il Crivelli si distinse per grande beneficenza. Allorché il francescano Giovanni da Calvi, per combattere una delle peggiori piaghe dell’epoca del rinascimento, l’usura praticata non dai soli Giudei, fondò un Monte di Pietà, egli concesse ricetto nella sua casa alla fondazione, piccola da principio, e in poco tempo sempre più crescente e promossa anche da Giulio III.3 Se il rione di Ponte era principalmente la sede dei banchieri e dei signori del commercio, il rione di Parione1 era il quartiere per i prelati, gli uomini di Corte, i notai, i librai, i copisti, gli archeologi e letterati. Nel medio evo esso contava tre grandi piazze, delle quali piazza Parione presso la chiesa di S. Tommaso venne occupata da fabbriche a partire dal secolo XIV,5 mentre sono rimaste le altre due, il Campo di Fiore e piazza Navona. Nel 1477 il cardinale Estouteville aveva trasferito da piazza del Campidoglio in quest’ultima il mercato.0 Come attesa espressamente Fi- 1911. La casa in via della Maschera d’Oro porta ora il n. 7, quella in vicolo del Campanile il n. 5, e quella in vicolo Cellini il 31. Sulla casa del Sander, il cui cortile è riprodotto in Noacic, Dcis deutseJie 1,’om 21, prepara uno speciale lavoro riccamente illustrato il dott. K. II. Schafer. 1 Gnoli (Roma 165 s.) cita i pochi avanzi tuttavia esistenti di tale decorazione. Presso Stettiner 434 riproduzione dei resti nella casa in via Arco de’ Ginnasi n. 23. 2 Via dei Banchi Vecchi nn. 22-24 Cfr. Letarouilly I, 99 ; Gnoli in Arch. stor. d. Arte VI (1893), 236 s., 287 s. Un’altra casa con decorazione a stucco e l’arme di Paolo III in via Giulia n. 93. 3 Cfr. Tamilia, 11 s. Monte dì Pietà dì Roma, Roma 1900, 24 s., 101 s. Ivi (p. 31 ss.) anche sulla processione introdotta da Giulio III, che si teneva il 3 maggio d’ogni anno ed era una specie di festa di beneficenza. 4 Secondo Lohninger (S. Maria dell'Anima, Rom 1904, 3) il nome deriva dalla famiglia Parione. 5 Dai documenti dell’A rchivio dell’Anima appare, che in quella regione trovavansi numerose mine antiche, che i curiali acquistavano per fabbricarvi le loro case. (Cortese comunicazione del rettore prelato Lohninger). 6 Cfr. il nostro voi. II, 645 n. 4 : v. anche Capogrossi Gttarna, I mercati di Rama, Roma 1873.