Preparativi del papa contro gli spagnuoli. suo nulla lascierebbe mancare per liberare l’Italia. La grande riservatezza, con cui Navagero accolse queste confidenze, non poterono raffreddare l’ardore del papa, che ritornò ancora sui pericoli, che recava con sè la dominazione degli imperiali a Napoli. Indi esserne derivato il Sacco e la ruina d’Italia. « Ma Dio ci aiuterà. Chi combatte il papa, perde come scismatico tutte le grazie, che ha ricevuto dalla Santa Sede. Mediante queste grazie il re di Spagna riscuote più che da tutti gli altri suoi regni. Gli sottrarremo tutte queste grazie. Sappiamo che colla Spagna non può farsi lo stesso che colla Germania; ivi trovansi ben molti buoni che non lo seguiranno».1 Frattanto era giunta una protesta d’Alba contro la carcerazione di Garcilasso,.2 Ciò e le confessioni dei due prigionieri accrebbero l’ira e insieme il timore del papa, che con zelo febbrile fece andare innanzi i preparativi.3 Camillo Orsini arrivato il 18 luglio ricevette l’ordine di mettere in stato di difesa la capitale. Fu fortificato Borgo, vennero riattate le mura, assoldate nuove truppe di presidio, si proibì l’esportazione di oro e di metalli nobili, venne elevato il tesoro di guerra in Castel S. Angelo a 100,000 ducati. Si facevano meraviglie come date le spese per i 10,500 soldati, che già stavano al suo servizio, il pontefice potesse mettere insieme tanto denaro.4 II duca d’Urbino venne incaricato di fornire altri 10,000 uomini.5 Fra coloro, che tenevano relazioni fellonesche coll’imperatore, era stato fatto il nome anche di Ascanio della Corgna, al quale era affidata la difesa di Velletri. Il papa addì 23 luglio fece chiamare a Roma Corgna perchè si giustificasse e perchè egli differì a comparire, crebbe il sospetto contro di lui, così che partì subito l’ordine di carcerarlo e condurlo a Roma. Ciò però aveva saputo a tempo il cardinale Fulvio della Corgna, tanto che potè far conoscere al fratello il pericolo che lo minacciava, così che a costui venne fatto di fuggire a Nettuno, che consegnò ai Colonna, e di là su nave a Napoli.6 Paolo IV non era l’uomo da tollerare simile 1 * Lettera di Navagero del 25 luglio 1556. Biblioteca Marciata a Venezia, loc, cit. 2 Consegnata da G. de Urea ; vedi Brovto VI 1, n. 550. 3 Per ciò che segue cfr. specialmente gli * Avvisi di Soma dell’11, 18 e 25 luglio 1556. In quello del 25 si dice: * «Si fortifica il Borgo et si riparano le mura di Boma » (Biblioteca Vaticana). V. anche le relazioni presso Coggiola, A. d. Carnia 282, 284 ss. e la * lettera di A. Capilupi da Roma 18 lugli 1556. Archivio Gonzaga in Mantova. 4 Vedi Massareixi 292 ; cir. Brown VI 1, n. 558 e Twknbtjll n. 522. 5 V. P* Avviso del 25 luglio loc. cit. p. 148b. 6 Colle importanti relazioni presso Coggiola, A. d. Cornia 293 ss. v. pure Massarelli 293, la * relazione di C. Paleotti del 29 luglio 1556 (Archivio di Stato in Bologna) e Y* Avviso di Soma del 1° agosto 1556 (Cod.