450 Marcello II e Paolo IV. 1555-1559. Libro II. Capitolo 4 6. Nell’interesse della riforma avvennero, ad autunno avanzato, due provvedimenti, che suscitarono gran rumore. Ai 21 di ottobre il papa ordinò che nessuno, anche dei cardinali, potesse aprire le lettere di principi relative a faccende di patronati a lui dirette.1 Ai 28 di novembre stabilì sotto pena di scomunica, che in avvenire non si potesse più ricevere denaro, per il pallio.2 Nel medesimo concistoro riunì l’uditorato della Camera coll'ufficio nuovamente creato del reggente la Camera e affidò questo posto all’egregio cardinale Alfonso Carafa.3 Altre misure riformative d’indole generale erano attese e furono annunziate.4 Grandi cure procurò al papa durante tutto il suo governo la riforma dei conventi.5 In quale dissoluzione e corruzione fossero caduti molti di questi istituti è addimostrato ottimamente dall’abuso dei «monaci vaganti». Così venivano appellati quei religiosi, che in virtù di dispense carpite parte dalla Penitenzieria e Dataria, parte dai loro superiori, od anche senza permesso sotto pretesti d’ogni sorta vivevano fuori delle loro case e spesso anzi giravano attorno in abito secolare. Colla sua vita scandalosa e colle sue false dottrine la maggioranza di tal gente suscitava il più grave scandalo. Paolo IV aveva conosciuto questo disordine già sotto Clemente VII a Venezia e chiesto che si procedesse energicamente in contrario:6 parimenti egli sotto Paolo III e Giulio III s’era adoperato per ottenere l’abolizione dell’inconveniente. Ma e rigorose ordinanze di Giulio III e disposizioni particolari prese da Paolo IV stesso divenuto papa, non avevano avuto quasi alcun successo.7 Nel giugno 1558 corse rumore che fossero imminenti cendo che non havendo per le guerre potuto congregar un concilio, non voleva più tardar a farlo ». Cod. Urb. 1038, p. 330. Biblioteca Vaticana. 1 V. * Acta consist. cancéll. (Archivio concistoriale) e Massa-relli 326. 2 V. * A eia consist. caliceli, presso Gulik Eubel III, 37. 3 V. Acta consist. al 3 dicembre 1558 presso Glflik-Eubel III, 37 e Mas-SARElli 327, dove anche i particolari sull’abolizione del posto sotto Pio IV. 4 Colla lettera di Pasino di Giusti presso Ancel, Concile 23, n. 1, cfr. specialmente gli * Avvisi di Roma del 19 novembre (il papa annunzia nella congregazione, in cui è rimasto tre ore, tre bolle : contro gli « sfratati », sull’inquisizione, contro i figli dei preti) e del 26 novembre 1558 (le bolle sono pronte per la stampa). Cod. Urb. 1038, pp. 351, 352. Biblioteca Vaticana. 5 Sulla riforma dei Domenicani a Napoli vedi in App. n. 77 il * breve del 25 luglio 1558 (Archivio segreto pontificio). Fa a questo proposito anche il * breve a «Angelo de Mediolano et Augustino de Papia ord. praed. » relativo alla riforma dei « monachi herimit. S. Hieros. ord. » del 4 aprile 1559 (Arni. 41, t. 2, p. 135) e quello del 2 dicembre 1558 presso Fontana 448. 6 Cfr. il nostro voi. IV 2, 569. 7 Su Giulio III v. sopra p. 113 ; su particolari disposizioni di Paolo v. la * lettera di Navagero del 22 maggio 1557 : * «Mando a V. S. la bolla in stampa con tra li sfratati del ordine dei frati minori ; il medesimo si aspetta anco del-l’altre religioni »(Biblioteca di Corte in Vienna); Diario di N. Tu-rinozzi 8.