Vita di Marcello Cervini prima dell’elezione. 315 Durante il periodo di guerre, che il Sacco di Roma ebbe per conseguenza, non ci fu luogo di pensare al ritorno nell’eterna città. Le turbolenze di quei dì indussero il cardinale Alessandro Farnese a dimorare a lungo in Castro. Visitando di là i poderi famigliari dei Farnese, si imbattè con Ricciardo Cervini, che un tempo era stato suo condiscepolo a Firenze nell’accademia di Lorenzo de’ Medici, e la cui lodevole opera nella Marca d’Ancona egli aveva tuttavia in buona ricordanza. L’antica conoscenza dei due, che ora venne rinnovata, doveva riuscire di decisiva importanza per il figlio. Con un nuovo lavoro del padre sulla riforma del calendario Marcello nel 1531 tornò a Roma, dove fu accolto amichevolissimamente dal cardinale Farnese e rimase circa un anno. Prescindendo da un breve soggiorno a Roma nella primavera del 1533, Marcello passò di nuovo in patria il tempo seguente.1 Da una delle sue lettere al padre del febbraio 1534 appare che non aveva intenzione d’ammogliarsi: allora egli proponeva al padre di lasciargli nel testamento un capitale di 1000 ducati ed una rendita di 100, perchè, senza impedimenti domestici, potesse dedicarsi alla scienza e all’uopo vivere in un luogo adatto, come Roma o Venezia.2 Non si sa se prima della morte, avvenuta il 2 aprile 1534,3 il padre abbia preso una deliberazione conforme a questo desiderio. Poco dopo morì anche Leonora Egidi Cacciaconti, la seconda moglie di Ricciardo, a cui aveva regalato cinque figlie e due figli. A Marcello, siccome il più vecchio, toccò ora la cura della grossa famiglia. Con tutta coscienziosità adempì egli al suo compito, ma era fermo il suo proposito, ordinate le faccende domestiche, di ritornare a Roma, ove nell’ottobre del 1534 la tiara era toccata al suo protettore Farnese. Marcello affidò l’amministrazione dei beni ai fratellastri Alessandro e Romolo, curando insieme l’avvenire delle sorelle, delle quali una entrò nell’ Ordine delle Clarisse e tre si maritarono : una di queste, Cinzia, diventò la madre del celebre cardinale Bellarmino. Presto nell’eterna città si apersero a Marcello le più favorevoli prospettive. Paolo III accolse il figlio del suo antico amico con tanto maggiore letizia quanto più ne aveva conosciute le egregie qualità. Marcello venne annoverato fra i famigliari del papa, che gli affidò l’educazione del nipote, il giovane cardinale Farnese.4 In tale posi- 1 Vedi Cardauns loc. cit. xxiv. 2 V. ibid. 8 F, errata la notizia di C vrdauns (loc. cit.) che Ricciardo sia morto alla fine di marzo. Sia A. Cervini (* Vita di Marcello II, Biblioteca di Ferrara), sia anche una * Biografia di Ricciardo Cervini (Carte Cerv. [Archivio di Stato di Firenze]; su questo lavoro cfr. Buschbell in Histor. Jahrlmch XXI, 424) offrono la data riferita sopra. 4 Con A. Cervini, * Vito, di Marcello II cfr. i passi dalle lettere presso Cardatjns loc. cit. xxvi, n. 1.