Condizioni che inducono alla sospensione del concilio. 89 Curia al punto, che essa proponesse la sospensione dei negoziati. Allorquando gli Elettori di Magonza e Colonia toccarono nel loro viaggio Innsbruck, Carlo V si dichiarò contento d’una sospensione. Che se ai 26 di marzo assicurò precisamente il contrario al nunzio Bertano, egli non volle che evitare l’apparenza che la proposta provenisse da lui.1 Ben presto fu posto fine all’incertezza di ciò che succederebbe. Già nell’ultima settimana di gennaio del 1552 avevasi a Roma notizia delle trattative proditorie dell’Elettore Maurizio colla Francia, nel momento in cui alla corte dell’imperatore a Innsbruck nutrivasi ancora ferma fiducia che i teologi sassoni comparirebbero fra breve a Trento.2 In realtà Melantone arrivò a Norimberga il 22 gennaio mentre il segretario dell’Elettore di Sassonia recossi a Inns-bruck presso Carlo V a scusare il ritardo della venuta del suo signore.3 L’imperatore non sospettava che tutto era calcolato unicamente per ingannarlo fino a che Maurizio avesse compiuto i suoi allestimenti. I necessari preparativi erano presi alla metà di marzo e la maschera poteva cadere. Mentre Maurizio e i suoi soci nella congiura aprivano la guerra predatrice su terreno tedesco, gli alleati francesi comparivano sul confine occidentale dell’impero.4 La Germania intiera è in armi, notifica da Roma il 20 marzo un relatore del cardinale Farnese: non può più dubitarsi dell’alleanza dei principi protestanti con Enrico II.5 Tanto più incomprensibile pareva agli inviati presso la Curia che l’imperatore non avesse preso alcun provvedimento di resistenza di fronte ai poderosi preparativi dei suoi nemici :6 là per l’appunto non cono-scevasi il capolavoro d’ipocrisia e perfidia, con cui Maurizio aveva imbrogliato il suo benefattore. Appariva indubitato che fosse sommamente pericoloso continuare il concilio in questa condizione di cose, ma, a dispetto delle allarmanti notizie, il papa differì tuttavia fino alla metà d’aprile la sospensione del concilio.7 La decisione fu data dalla nuova, che 1 Cfr. Maurenerecher 283 s., 161 s. ; Lanz III, 136 s. ; Nxmtiaturberichte XII, LXVI S. 2 V. NuntiaturbericMe XII, lxxi, 153, n. 4. 3 Melantone rimase a Norimberga in attesa d’un ordine, del suo Elettore, fino al 10 marzo : vedi Pastor, Beunwnsbestrebungen 437 s., 443. 4 Vedi Janssen-Pastor III 17-18. 724 s., 730 s. 5 * « Noi vediamo che tutta la Germania è in armi a l’impensata, ». Dio, aiuti. « Le cose che si dicono sono tali ch’io non oso scriverle ; unum est che la lega tra Francesi et Mauritio et gli 2 marchesi di Brandenburg è chiara». * Nove da Roma del 20 marzo 1552 (Carte Farnes. nell’A r c h i v i o di Stato in Napoli). Cfr. in proposito la lettera di Cocciano del 26 marzo presso Druf-fel II, 295. 6 V. la * lettera di Ipp. Capilupi al cardinale E. Gonzaga in data di Roma 29 marzo 1552. Archivio Gonzaga in Mantova. 7 È pertanto erronea l’asserzione di Ranke (Pdpste I9, 180): «Giulio ITI * aff rettò a decretare la sospensione ».