252 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 6e. circolo all’occhio dell’osservatore, comincia dal lato sinistro con l’Aventino e ritorna a questo monte pasando per l’Ovest, il Nord e l’Est. Ai suoi piedi lo spettatore vede dappprima la regione di S. Maria in Cosmedin, la casa di Cola di Rienzo, il Ponte, non ancora rovinato, di S. Maria (Ponte Rotto) ed il porto animato da navi ; in lontananza il Gianicolo con S. Pietro in Montorio e Porta S. Pancrazio colle due torri. Proseguendo a destra, sorge in prima linea poderoso il castello dei Savelli costrutto sul teatro di Marcello, e dietro, l’antica città col suo dedalo di case, solide torri e chiese. Come edifici molto spiccanti appaiono il vasto palazzo della Cancelleria, l’aguzza torre di S. Agostino, la piatta cupola del Pantheon, la colonna di Marco Aurelio non ancora coronata dalla statua dell’apostolo, ed il Palazzo di S. Marco. L’autore ha riprodotto molto bene come la vera e propria città venga dominata da Castel S. Angelo trasformato in un baluardo sinistramente minaccioso, sulla cui sommità sventola la grande bandiera del papa. Dal Borgo emerge alto il Vaticano, e accanto la veneranda chiesa di S. Pietro colle gigantesche costruzioni della nuova fabbrica bramantesca. Segue in prima linea come vero centro del panorama il Colle Capitolino visto lateralmente e non ancora addimostrante la disposizione datagli da Michelangelo. Si vede la piazza del Campidoglio coll’obelisco e la famosa palma, che stavano fra il palazzo dei Senatori e la chiesa di S. Maria Aracoeli. In lontananza sorge la poderosa torre delle Milizie:1 più oltre verso Nord compaiono nella solitaria regione di colli, che costituisce lo sfondo, la basilica di S. Maria Maggiore col grande palazzo patriarcale, la torre dei Conti allora ancora molto alta, e, solo leggermente schizzati, i portici giganteschi delle tarme di Traiano ed il Laterano. Ai piedi dell’osservatore sta il Foro animato da mandre di buoi colla basilica di Costantino, l’arco di Settimio Severo, i resti del tempio di Saturno, il bel portico a colonne del tempio di Faustina e Antonino, le tre colonne del tempio dei Castori; a destra la grandiosa massa del Colosseo, l’arco di Tito e S. Maria Nuova (S. Francesca Romana). Verso Est si riconoscono ai piedi della Rupe Tarpea S. Maria della Consolazione, S. Teodoro e i monumenti del Velabro, sui quali guardano dall’alto le rovine dei palazzi imperiali. È pure chiaramente ri-conoscibile S. Anastasia col suo campanile e la scala, per la quale un tempo salivasi a questa chiesa. A destra l’Aventino col castello dei Savelli coronato di merli forma il compimento del meraviglioso panorama circolare. Se si considera il tutto, ciò che più sorprende è quanto tuttavia prevalga in questa immagine della città il carattere medioevale. Non solo in Trastevere, ma anche altrove si irrigidiscono 1 II disegnatore lia erroneamente mutato questo nome in Torre dei Conti.