Documenti inediti e comunicazioni d’archi vii. N. 40-41, a. 1555. 625 40. Concistoro del luglio 1555. 1 Apud sanctum Marcum. Rome die mercurii decima septima mensis iulii 1555 fuit consisto-rium in quo liaec afta sxmt. Sanctissimus dominus noster, indemnitati patriarclialium, metropolita narum et cathedralium ecclesia rum provider© cupiens, de fratrum con-sìlio statuii atque decrevit, ut de cetero perpetuis futuris temporibus in provisione seu alia dispositione ecclesiarum earundem non dispensetur cum aliquibus super defectu etatis nisi iuxta decreta concilii Latera-nensis novissime celebrati et concordata Gallie desuper cum Sede Apostolica inita, que super hoc inviolabiliter observari voluit et expresse manda vit. Ada consist. cariceli. VI, 250'1. Archivio concistoriale del Vaticano. 41. Bernardo Navagero a Venezia. 2 Roma, 12 ottobre 1555. Sua Santità mi disse: «Quel che liabbiamo a dirvi, magnifico ainba-sciator, è che lieri il Cardinal S. Iacomo, che è nostro amico antico et buono, vene a pregarne che fossamo contenti di udir l’ainbaseiator dell’imperatore, che è il marchese di Sarria, l’insolentia del qual veramente non habbiamo potuto tollerar et per mostrarglielo nullum reliquimus locum, se non questo che non gli habbiamo commendato che in termine di tanti giorni uscisse del stato nostro. Noi, si ben conoscemo liaver da far con gente infidele et che sempre cercha inganarci, pur havendo rispetto, non a loro, ma al grado che tenimo, che, dovendo esser noi li ajuthori della pace, non par che convenga che accendiamo un focco che abbrugieria più che tutti li altri, et considerando a chi è morto per me in croce, fossemo contenti che venisse, il qual con molte parole humarie et riverente ne disse non voler guerra con no1! et che questa era intention delli soi principi et che havea ordine di far retirar la gente; al che re-spondessemo: Si voi non volete guerra con noi, nè noi con voi. Dicendomi a questo proposito S. Stà : Vi vogliamo dir liberamente, sor amba-sciator, da una parte ne pareria esser il più fortunato homo del mondo, quando per mezo nostro liavesse piaciuto a S. Mtà Divina di cacciar questi barbari d’Italia, liberar il regno di Napoli, il stato di Milano, che all’hora possamo dir alla nostra serma Signoria et alla nostra Venetia: Questa è una republica libera et grande; siamo pregati a questo, siamo sollicitati et havessamo anche da noi forze non contemnendae, perchè ne basteria aniino di haver 20 mila fanti et 2 mila cavalli, et l’imperatore ne volesse voltar la faccia, haveria da guardarsi le spalle, gli possamo far molto maggior danno che non pensa et non teme. Dall’altra parte siamo vecchio, nè vossamo chel nostro animo fosse vires ultra sortemque 1 V. sopra, p. 364. 2 V. sopra, p. 376. Pastor, Storia dei Pap VI. 40