163 I. Ballate di Luigi Carrer. Parra forse strano che noi parliamo ora soltanto d’un libro da forse tre mesi qui pubblicato, e dopo ch’altri giornali ne riferirono j^ià il loro giudizio. Ma tale tardanza, di cui in ¡litri casi potremmo avere cagione, qui ci sarà ascritta a prudente riguardo; imperciocché non avremmo voluto ch’altri pensasse che le lodi, le i|uali per dover di giustizia avevamo a tributare al bel libro del Carrer, fossero figlie di quel patrio orgoglio che ne induce a magnificare le proprie cose, anzi che la sincera espressione del sentimento da quello destatoci. Qui l’opinione altrui erad’uopo apuntellare la nostra; al nostro acquistava fede l’altrui sermone.Nè piccola prova del pregio e dell’importanza del libro è questa stessa sollecitudine, con cui i giornali si recarono a parlare di lui; poiché non sono più i tempi in cui la gente di poco s’appaghi; diffici- li e severi son fatti i gusti e i giudizii, e a commuovere gli animi, a vinceie la persuasione coi versi, forti e nuove cose, gravi e profondi pensamenti or si domandano. Uua lode comune coi