L’inizio del conflitto cogli imperiali. 367 impiegati infedeli di Giulio III,1 afferrò impaziente l’incontro per dar principio alla repressione deH’insubordinata nobiltà. Lottini, sul quale il conte di Montorio seppe scaricare la colpa principale, veniva condotto in Castel S. Angelo fin dal 10 agosto ed al cardinale di Santa Fiora Carlo Carafa dovette comunicare che, ove entro tre giorni non fossero ricondotte a Civitavecchia le navi rubate, s’introdurrebbe il processo anche contro di lui. Santa Fiora si consultò coi ¡cardinali spagnuoli e col rappresentante di Carlo V, Fernando Ruiz de Castro, marchese de Sarria, giunto a Roma il 6 luglio.2 Costui, un basco onesto, ma politicamente inesperto, 3 aveva chiesto immediata udienza dal papa, ottenendo però la risposta di presentarsi soltanto il dì seguente. In seguito a ciò gli imperiali deliberavano che Sarria dovesse cercare ad ogni costo d’ottenere subito udienza ed esporre al papa, che non aveva ragione alcuna di sentirsi offeso; insieme egli doveva elevare lagnanze per l’imprigionamento di Lottini e per l’ordine impartito al cardinale Santa Fiora, che l’imperatore non prenderebbe in santa pace.4 Giunto in Vaticano, Sarria s’inoltrò fino all’anticamera e rinnovò con veemenza la sua domanda, ma il papa rimase inesorabile e non ammise al suo cospetto l'ambasciatore. Allora l’eccitazione degli imperiali non conobbe più limiti : si deliberò che non solo Sarria, ma anche Santa Fiora dovesse lasciar Roma.5 In questi circoli conoscevasi ancor sì poco il carattere di Paolo IV da credere di poterlo costringere a una ritirata mediante minacce. La stessa notte il cardinale Santa Fiora organizzò nel suo palazzo una riunione di protesta degli aderenti al partito imperiale/* alla quale, oltre i Colonna, Cesarmi ed altri baroni, intervennero anche Sarria ed il conte Chinchon, l’inviato di Filippo II per l’obbedienza. 6 Ivi nei termini più violenti ed indegni si attaccò il papa 1 Con Massareixi 278 s. cfr. la * lettera da Roma 17 agosto 1555 citata a p. 366, n. 1 : * « Francesco d’Aspra thesoriere sotto papa Giulio III mercodì sera fu menato in torre di Nona dal bargello et bieri andò in castello, al qual sono imputate grandissime rubbarie fatte nella thesoreria ». Archivio di Stato in Vienna. 2 Vedi Massakelli 276 ; cfr. Druffel-Brandi IV, 702. Le * credenziali di Carlo V per il Sarria in data di Bruxelles 4 giugno 1555 in Arch. 8. Angelo Arni. Vili, Ord. Il, voi. I delle lettere a Paolo IV. Archivio segreto pontificio; ibid. anche una * lettera di Filippo II del 7 giugno con cui accreditava il Sarria anche per i suoi affari. 3 Cfr. Summarii2 350 ; Druffel-Brandi IV, 707, n. ; Coggiox-a, Farnesi 149. 4 V. la relazione di Serristori del 10 agosto 1555 (Legaz. 358 s.). Sul processo contro Lottini vedi Gora, Archivio I, 209 s. ; cfr. Bruzzone nella Stampa di Torino 1900, n. 51. 5 V. Legaz, di Serristori 360. 6 La * lettera autografa di Filippo II dell’8 giugno 1555, con cui viene accreditato il Chinchon, nella raccolta di lettere dell’A rchivio segreto pontificio ricordata sopra in n. 2.