Procedimento contro Ebrei e Marani 48!) La bolla veniva eseguita già nell’agosto 1555 anche a Bologna, dove il Ghetto ebbe il nome di Inferno.1 La vendita degli immobili degli Ebrei nello Stato ecclesiastico fruttò un mezzo milione di scudi, ch’erano però soltanto la quinta parte del valore reale.2 A mezzo di due dotti ebrei convertiti, il domenicano Sisto da Siena e Giuseppe Moro, Paolo IV fece tener delle prediche agli Ebrei allo scopo di convertirli.3 E poiché molti Giudei passarono al cristianesimo,4 Paolo IV nel marzo 1556 rinnovò la prescrizione del suo predecessore, che impose alle comunità dello Stato pontificio un contributo per la casa dei catecumeni di Roma.5 Nell’interesse del commercio della città Paolo IV aveva concesso facilitazioni ai Giudei di Ancona.6 Poiché essi per via d’usure s’impadronivano dei beni dei cristiani, commettevano violenze e si mischiavano con cristiani,7 Paolo IV, nel febbraio del 1556, fece stabilire un ghetto anche ad Ancona.8 II procedimento più rigido contro quei Giudei9 si connette colle macchinazioni dei Marani Portoghesi. Fin dall’autunno 1555 s’era dato a vedere, che molti di questi novelli cristiani s’erano convertiti solo all’apparenza.10 L’Inquisizione in una seduta del 1° ottobre 1555, presente Paolo IV, deliberò di procedere severamente contro gli apostati.11 Si mandò ad Ancona quale commissario un napoletano, che però si lasciò corrompere e prese poscia la fuga.12 Addì 30 aprile 1556 l’inquisizione romana risolse, che i Marani, i quali si erano stabiliti in Italia, passati solo apparentemente al cristianesimo, fossero da punirsi come apostati.13 Un nuovo commissario compì ora un’accurata indagine ad Ancona e mise in prigione i colpevoli : 12 di essi, secondo altre fonti 24, vennero abbruciati,14 42 altri, meno 1 Vedi Battistella, S. Officio in Bologna 148. Una * lettera dei Bolognesi sul loro Ghetto in data 18 gennaio 1556, nell’Archivio segreto pontificio, Castel S. Angelo, Arm. 8, Orcio 2, t. 3, p. 62. 2 Vogeestein-Rieger II, 154. 3 Cfr. Gratz Vili, 366. 4 V. la lettera * De novis ecc. della Biblioteca capitolare in Zeitz citata a p. 465, n. 2. 5 V. i * brevi al duca di Ferrara e al duca di Urbino del 20 marzo 1556 (Arm. 44, t. 4, il. 343. Archivio segreto pontificio) e la bolla del 23 marzo 1556. Bull. VI, 509. 6 V. il * breve del 28 settembre 1555 nell’Archivio comunale in Ancona; cfr. Leoni, Ancona illustr., Ancona 1832, 291. 7 V. il * breve a Genova dell’11 dicembre 1555. Arm. 44, t. 4, n. 258. Archivio segreto pontificio. 8 Cfr. Rer. des études juives III, 95. s V. breve del 23 marzo 1556 in Anconai illustrata, Ancona 1870, 240. 10 V. il breve dell’11 dicembre 1555 citato in n. 7. 11 Vedi Pastor, Dekrete 16. 12 V. il breve citato in n. 7. 13 Vedi Pastor, Dekrete 18. 14 Non è solido il tentativo di C. Garibaldi ( Un asserto autodafé sotto Paolo IV, Bologna 1876) di rimandare nel regno delle favole l’abbruciamento ; cfr. Fb-