Accordo su Parma. 97 protestanti di Germania, apostatasse dalla Chiesa. A Roma poi regnavano sbigottimento ed eccitazione : la città era indifesa e neanche era assicurato il resto del territorio della Chiesa.1 Le condizioni poste da ultimo da Tournon erano le seguenti : Parma rimane a Ottavio Farnese, sospendendo tutte le censure pronunciate si conclude per due anni un armistizio, scorso il quale sarà lasciato libero al duca di fare colla Santa Sede un fermo accordo, mentre cessano così i suoi obblighi verso la Francia; la signoria di Castro viene restituita ai cardinali Farnese per il loro fratello Orazio, i Farnese però non vi debbono mantenere truppe in numero superiore all’occorrente per la custodia. Finalmente Enrico II era pronto ad accondiscendere al papa nel campo ecclesiastico ed a concedere di nuovo, che venissero redatte nella Dataria a Roma le bolle per collazioni di benefizi in Francia. Com’è naturale, Carlo V cercò di distorre il papa dal progettato componimento. Anche Giovan Battista del Monte mise in opera a questo scopo tutta la sua influenza,2 ma tutte le osservazioni rimasero inutili ; la strettezza della condizione era sì grande, che in conclusione il papa dovette chinare la testa. Nel concistoro, nel quale si trattò anche della sospensione del concilio, egli il 15 aprile 1552 diede comunicazione ai cardinali della sua decisione8 e tutti aderirono senza riserva. Il Cardinal Cervini espresse il parere, che se aveva messo mano alle armi per giuste ragioni, ora il papa le deponeva per motivi molto più giusti.4 Il 29 aprile si concluse l’armistizio alle condizioni indicate lasciandosi all’imperatore di accedervi lui pure.5 II dì seguente in una lunga lettera a Camaiani il papa espose le ragioni, che avevanlo indotto a venire a patti col Cardinal Tournon; non avere egli potuto tirare diare. In una ** lettera a G. B. del Monte del 2 aprile 1552 (* Inf. 'polii. XIX 51. Biblioteca regia in Berlino) Giulio III espone gli imbarazzi finanziari! che da secoli non sarebbero stati maggiori. Iìanke (I9, 269) cita un passo della lettera senza indicare ove si trovi. 1 Cfr. la lettera di Monte del 13 aprile 1552 in Nuntiaturberichte XII, 294 s. Che nulla fosse ancora concluso è rilevato da Giulio III anche nella sua * lettera al Cardinal Crescenzi del 13 aprile 1552, che trovasi in * Inf. polii. XIX 59 s. Biblioteca regia in Berlino. 2 Vedi Paiìavicini 13, 2 ; cfr. Maurei)brecher 287 s. ; Nvmtiaturberichte XII, lviii. 3 Vedi * Acia consist. nell’A rchivio concistoriale. 4 Così riferisce Capilupi il 16 aprile 1552 ; v. Nimtiaturberichte XII, lx ; cfr. 303. 5 I capitoli dell'accordo di Parma, in data 29 aprile 1552, vernerò stampati già nel secolo xvi in Lett. di princ. Ili, 211 s. Kupke non vi ha badato e li ristampa su una copia colla data erronea del « 25 aprile » in Nuntiaturberichte XII, 365 s. Cfr. anche Coggiola, Farnesi 7, n. 2. Con * breve del 18 maggio Silvestro de Giliis ricevette .l’incarico di darsi pensiero per un onorevole ricevimento nello Stato pontificio del cardinale Tournon che ritornava in Francia. Min. brev. Arm. 41, 1. 64, n. 330. Archivio segreto pontificio. Pastok, Storia dei Papi, VX. 7