258 C4iulio 111. 1550- 1655. Libro I. Capitolo tic. a destra l’atrio, chiuso fra il palazzo dell’ arciprete e quello d’In-nocenzo Vili e sormontato dalla Cappella Sistina e dall’ultimo piano dell’antico palazzo vaticano. Al disotto della pittoresca torre campanaria leonina e del lato minore del tratto occidentale delle Logge di Raffaello allora tuttavia aperte compariva la Loggia della Benedizione e la fronte della robusta costruzione sporgente di Paolo II colla porta d’ingresso al Vaticano eretta da Innocenzo Vili, con accanto la balaustrata, sulla quale in occasioni solenni suonavano trombe. In lontananza si vede il lungo corridoio di Bramante, il Belvedere coronato di merli ed il Nicchione nella sua originaria figura a un piano.1 Quanto si interessasse della nuova fabbrica l’artista, appare dall’averne egli fatto una serie di altri schizzi. Il progresso dei lavori sotto Paolo III è dimostrato dall’affresco di Vasari nella Cancelleria, mentre da altri disegni eseguiti circa il 1550 se ne riconosce lo stato alla fine del governo del papa Farnese e al principio del pontificato di Giulio III.2 Fichard celebra la piazza di S. Pietro siccome la più bella della città,3 eppure allora essa era grande appena la metà d’adesso: oltracciò mancava l’obelisco, che solo Sisto V fece disporre nel mezzo, come mancavano le due magnifiche fontane ed i grandiosi colonnati del Bernini. A quel tempo la bella fontana iniziata da Innocenzo Vili e compiuta da Alessandro VI, costituiva l’ornamento principale della piazza di S. Pietro,4 sulla quale, come dinanzi a S. Marco ed a S. Maria in Trastevere, si tennero anche al tempo di Giulio III dei combattimenti di tori.5 Allora del resto Roma non presentava ancora le incomparabili fontane, che divennero poscia un oggetto preferito dell’arte romana. Heemskerck ha disegnato più volte anche la piazza di S. Pietro cogli edifici dinanzi l’antica chiesa, e il Vaticano. Uno di questi fogli, scoperto solo recentemente nella biblioteca di Corte a Vienna, dà un quadro sommamente istruttivo delle disuguaglianze e delle condizioni di livello della piazza. Ivi si riconosce molto chiaramente la differenza fra la ripida rampa che conduceva al Vaticano e la più dolce salita del terreno verso la scala scoperta restaurata da Pio II, ai cui lati stavano le statue dei principi degli apostoli.6 Sotto Paolo III custodivano l’ingresso al Vaticano dei lanzichenecchi tedeschi,7 che solo nel 1548 vennero nuovamente sostituiti da Svizzeri.8 II Borgo sottostava allora a molto rigorosa custodia. 1 Egger, Veduten 29 s., tav. 29. 2 Ibid. 31 s. 3 Italia 42. 4 Cfr. Egger, Veduteti 25. 5 Cfr. Massaeelli 211, 213, 214. “ Egger, Veduten 23 s., tav. 17. 7 La «guardia tedesclia» come l’appella Ficiiard (p. 71). 8 Vedi LCtolf 45 s.