Carla V e l’elezione papale del 1549. 5 Era da prevedersi che dopo la morte di Paolo III l’imperatore come il re di Francia avrebbero tentato di esercitare un’influenza decisiva quanto possibile sull’ elevazione del nuovo pontefice. Carlo V doveva desiderare un papa che fosse propenso a continuare il concilio ed a riconvocarlo a Trento. Egli era risoluto ad impedire ad ogni costo la elezione dell’egregio Marcello Cervini, che in qualità di cardinale legato a Trento aveva attuato la traslazione del concilio a Bologna. Ma non meno della questione del concilio influì sull’atteggiamento dei cardinali e delle potenze estere la questione tuttora pendente di Parma e Piacenza. Dalla parte imperiale, vivente ancora Paolo III, il governatore di Milano, Ferrante Gonzaga, e il fratello suo Ercole, cardinale di Mantova, avevano svolto una solerte attività per portare nel venturo conclave sulla cattedra pontificia un avversario dei Farnese, il quale ridesse all’imperatore Parma e Piacenza. 1 II loro prescelto era il cardinale Salviati, nipote di Leone X, zio della regina di Francia. Anche altrimenti, a giudizio (nel 1547) di Diego Hurtado de Mendoza inviato imperiale a Roma, 2 Salviati aveva le migliori aspettative per la tiara. Egli era ben accetto ai cardinali imperiali e neutrali come pure ai francofili ; lo stesso Mendoza si era lasciato guadagnare a favore di lui dai Gonzaga ed eragli favorevole anche Granvella. 8 Sorse però un potente avversario pel Cardinal Salviati nel suo congiunto Cosimo de’ Medici e nello scaltro rappresentante di costui a Roma, Averardo Serristori. Un memoriale del Cardinal Gonzaga a Granvella, in cui raccomandavasi la candidatura di Salviati, venne nell’aprile del 1549 a cognizione del Serristori, che lo presentò a! papa.4 Paolo III, che da Salviati temeva tutto per i suoi nepoti, andò in violenta collera ed esclamò che avrebbe nominato cinquanta cardinali onde rendere impossibile l’elezione di Salviati.5 In realtà egli non andò sì avanti, ma la creazione cardinalizia dell’8 aprile 1549, in cui ottennero la porpora quattro devoti dei Farnese, 6 fu una risposta alle trame dei Gonzaga. Si sorvegliò la corrispondenza del Salviati e un documento che lo comprometteva venne comunicato all’imperatore.7 Anch’egli quindi venne escluso dall’elezione da Carlo V.8 1 De Leva V, 64 s. Lega», di Serristori 187 ss. Maffei presso Mekkle II, 19 s. 2 Dölltnger, Beiträge I, 92. Ivi Mendoza sostiene che Salviati aveva figlioli ; Salviati invece dice (Legaz. di Serristori 193), che l’accusa si fondava su uno scambio con suo fratello. 3 De Leva V, 65, n. 4. 4 Dispaccio di Serristori del 13 aprile 1549 in Legaz. 188 s. 5 Dritffel I, 270. 8 V. il nostro vol. V, 634. 7 Serristori il 1° maggio 1549 {Legaz. 197). Particolari sul documento compromettente narra Maffei presso Merk le II, 19 s. 8 « Sua Maestà vorrebbe prima, che fosse Papa il Diavolo », disse Mendoza a Serristori (Legaz. 209 s.).