164 sommi ha ¡ICarrcr, d’aver fattala poesia espressione de’costumi e dell’indole dei tempi. Questo criterio da lui posto innanzi quasi in un manifesto nella bell'ode sulla poesia dei secoli cristiani, si vede pure in atto in tutte le poesie per lui finora pubblicate, e in quelle che con avara mano e troppo forse fedele a quel classico no-nunique prematur in annuiti, ei tiene nel geloso scrigno serrate, e ben prezioso scrigno di non periture ricchezze; si vede alla tinta generale delle sue immagini; nel che il Carrer è veramente romantico, quando allo stile colto e fiorito, attinto alle pure fonti dei grandi maestri, alla regolarità del pensiero deve aversi per classico. Più eh’altri forse non fece, egli in sè sciolse la gran quistione delle due scuole : romantico e creator nel pensiero, classico e imitator nello stile: in quella parte cioè dove la imitazione è virtù e potenza di dottrina e d’ingegno, poiché ove la lingua sia salita a tanta altezza d’avere in ogni genere esemplari e modelli, l’alterarne le forme non è virtù nè avanzamento, ma decadenza e difetto. Ora che s’intende col nome di ballala? Il Carrer ne dà nel principio del libro la dilli-uizione; maciòconducendoloa parlare della poesia popolare, ei si dilunga piuttosto su questa che su quella, nè parla delle diverse sue qualità