Scrutimi senza risultato. 19 che faceva di tutto per ottenere finalmente un papa secondo il suo sentimento. Noi vogliamo un buono e santo papa, disse Truch-sess il 20 gennaio allorché venne ad un aspro scambio di parole con de Cupis, ¡e voi invece ne volete uno, che serva al corpo e non all’anima: non vogliamo veder eletto un papa come furono i quattro o cinque ultimi, che trascurarono la Chiesa di Dio per arricchire i loro nepoti.1 Date queste circostanze non era da pensare a una fine sollecita del conclave. Agli otto scrutinii infruttuosi avutisi sino allora ne seguirono altri 52 parimenti senza risultato, nei quali a priori non avevasi altra intenzione da quella in fuori di tirar in lungo, sia perchè si aspettassero nuovi ordini circa l’elezione dai principi secolari, sia perchè si volesse crearsi la possibilità di lavorare sotto mano iper un cardinale determinato.2 Ma la decisione veniva protratta principalmente perchè l’avversario, stanco degli infiniti intrighi, consentisse da ultimo anche ad una elezione meno gradita. E così nei 52 'scrutimi fino al 9 gennaio Pole ottenne ogni volta 23 voti, e d’allora in poi, dopo la defezione di de Silva e di Cibo, sempre 21. I francesi avevano posto come controcandidato il Carafa, non già perchè lo desiderassero realmente papa,3 ma perchè volevano togliere di mezzo il Pole rigido e zelante per la riforma mediante un avversario degli stessi sentimenti.4 Sul cardinale napoletano dal 15 dicembre sino alla fine si raccoglievano per lo più 21-22 voti. Frattanto il tesoro papale consumavasi per il soldo delle truppe ausiliarie chiamate sotto le armi,5 il popolo adirato rumoreggiava continuamente dinanzi al conclave e chiedeva ad alta voce un nuovo papa, mentre monaci e clero tenevano ogni giorno processioni. 6 In Germania i luterani canzonavano la discordia che era a Roma, 7 dove il malcontento generale sfogavasi in molteplici satire sui cardinali e la loro servilità verso i principi.s 1 Massarelli 69. 2 Ribier II, 268. * De Leva V, 81, n. 4 Dandolo il 18 dicembre 1549: «Francesi... con dire: opponamus sanctum sancto ne diedero 22 a Chieti». De Leva V, 81. 5 Massarelli 131. 6 Ibid. 59. 7 «Pour un Luthérien qu’il y avoit auparavant la vacation du Papat, il y en a maintenant quantité », avrebbe detto Carlo V (lettera d’Enrico II a Guise del 6 febbraio 1550, presso Ribier II, 263). Le votazioni dopo 15-20 giorni tornavano glossate di Germania. Ayala a Mendoza il 17 dicembre 1549, presso Druffel I, 328. " Vedi Massarelli 85. Sulla copiosa letteratura di pasquinate del conclave di Giulio III, coll’eccellente articolo di Clan in Giorni. star. d. lett. Hai. XVII, 337-353, cfr. anche ibid XLIII, 232 ss. * Poesie satiriche inedite sul conclave anche in Cod. Palai. 1913 della Biblioteca Vatican a. La * Pasquinatella