Michelangelo e la nuova fabbrica di S. Pietro. 233 strina era ammogliato, mentre Io statuto per i membri della cappella papale prescriveva il celibato.1 Finalmente è degna di nota altresì la vita di Michelangelo di Ascanio Condivi dedicata a Giulio III, che uscì a Roma presso Antonio Biado nel luglio del 1553. La dedica, rileva l’autore, sarà certo gradita a Sua Santità, perchè stima la virtù ed eccellenza del Maestro. b. Nulla mostra quali contradditorie qualità riunisse in sè Giulio III più chiaramente dal fatto che egli, il quale onorò un Aretino, espresse il bel desiderio, che esso, il papa, avrebbe aggiunto volentieri a quelli di Michelangelo^ gli anni che ancor gli rimanevano di vita.2 Ma a queste parole corrisposero anche i fatti. Dove offrissesi una occasione, il papa addimostrava al grande maestro una fiducia e un riverenza quale in simile misura neanche Paolo III aveva manifestata. Ciò mise egli a giorno anche esteriormente facendo sedere al suo lato Michelangelo in presenza di molti cardinali e di altri grandi signori3 e assegnandogli un elevato salario, 50 scudi il mese,4 favore tanto più importante, perchè gli invidiosi e detrattori di Michelangelo continuavano a non desistere dal tessere intrighi contro di lui. L’artista, già gravemente oppresso dal peso degli anni, aveva inoltre da sostenere dure prove nello spirito. Astio e invidia furono la conseguenza del posto eccezionale attribuitogli da Paolo III nella nuova fabbrica di S. Pietro, alla quale dal principio del suo governo anche Giulio III rivolse grande interessamento e amorevole protezione. 3 La rigida probità con cui Michelangelo badava a che nei vasti lavori non esercitassero alcuna influenza «le promesse, le mancie e’ presenti», aumentava di giorno in giorno il numero dei suoi avversarii; ma, incurante di tutte le ostilità, Michelangelo rimase fermo al suo principio di non accettare materiali di costruzione, che non fossero buoni ed adatti, neanche qualora scendessero dal cielo.6 1 Palestrina entrò nel nuovo ufficio il 13 gennaio 1555 : vedi il Diarium presso Ambros IV, 6 ; cfr. Celani in Biv. music. Iteti. XIV (1907), 103. 2 Condivi lviii. 3 V. il supplemento di Ticciati a Condivi in Quellenschriften sur Kunst-gesch. VI, 97. 4 Questa « solita provisione » venne puntualmente pagata fino alla morte di Giulio III ; v. * Inir. et Exit. 155-1-1555 in God. Vatic. 10605, ove dal marzo 1554 al marzo 1555 trovasi regolarmente allibrato : * « a m. Michelangelo Buo-narotti scudi venticinque d’oro et venticinque di moneta per el mese passato ». Biblioteca Vaticana. 5 V. le * bolle in App. n. 27. 8 V. Lettere di ìli., ed. Milanesi 555. Cfr. Condivi lix ; v. anche Thode I, 220.