Collegi di Gesuiti in Germania. 139 Gli stessi teologi cattolici leggere dappertutto simili libri venendo con ciò a finire in un guazzabuglio di teologia.1 Anche in Germania quell’acuto osservatore aspettava la guarigione di sì grandi mali avanti tutto ancora dai collegi. Per la Germania inoltre Nadal batte su un mezzo, del quale in altri paesi appena si parla: l’attività letteraria. Egli avrebbe desiderato, che Lainez si recasse in Germania e là scrivesse contro i luterani : col cancelliere Widmanstadt trattò perchè col suo intervento sorgesse a Vienna una stamperia, la quale quotidianamente pubblicasse scritti cattolici contro i luterani.2 Finché visse il Loyola non si riuscì però a creare un grande numero di collegi in Germania. I principi tedeschi non comprendevano che si dovessero erigere istituti di regolari, mentre non di conventi, ma di vescovi e parroci ci sarebbe stato bisogno.3 Si pervenne alla fondazione d’un collegio la prima volta a Vienna nel 1552 : nel 1555 esso contava già quattrocento scolari sotto dieci insegnanti.4 Oltracciò nell’anno di morte del Loyola la città possedeva un noviziato e un convitto. Tre altri collegi a Colonia, Ingolstadt e Praga sorsero soltanto nell’ultimo anno di vita del fondatore dell’Ordine. In parte già il collegio di Colonia e molto più ancora quelli di Ingolstadt e Praga la Compagnia di Gesù dovette all’influenza di quell’uomo, che in seguito doveva diventare il fondatore della provincia tedesca dell’Ordine e l’anima delle sue imprese, Pietro Ca-nisio. Colonia, per la Chiesa del secolo XVI un posto altrettanto importante che spesso esposto al pericolo, aveva da principio accolto tutt’al-tro che amichevolmente i Gesuiti.5 Furono specialmente le prediche di Canisio che guadagnarono loro a poco a poco degli amici.6 «Solo che potessimo aprire una scuola», scriveva nel 1549 Leonardo Kessel, il superiore dei Gesuiti di Colonia,7 « certamente ci sarebbe da guadagnare a Cristo tutta la gioventù e con essa gli altri. Questo desiderio fu soddisfatto quando per l’apostasia del suo presidente occorse provvedere di nuovo titolare il collegio delle Tre Corone. Veramente il consiglio non voleva lasciarlo ai Ge- 1 Ibid. 303. 2 Ibid. 305, 309. 3 Ibid. 289. Polanco II, 262. 4 Duhr, Gesch. der Jesuiten in den Ländern deutscher Zunge I, Freiburg 1907, 49. Non riuscì l’introduzione dei Gesuiti a Trento vagheggiata dal Ma-druzzo ; v. la * lettera del Cardinal Pole a Madruzzo in data di Roma 27 febbraio 1553 in Arch. Trid. caps. LV n. 26. Archivio della Luogotenenza a Innsbruck. 5 Brauns Berger I, 136, 672 s. 8 Ibid. 143. 7 A Ignazio il 4 ottobre 1549 in Litt, quadrim. I, 172. Su Kessel, il cui valore stava nella cura delle anime, vedi Th. Virnich in Annalen des histor. Vereins für den Niederrhein, Köln 1911, fase. 90.