316 Marcello II e Paolo IV. 1555-1559. Libro II. Capitolo 1. zione egli acquistossi in misura crescente la fiducia e l’amore del suo (protetto, come di Paolo III. Allorquando questi al principio del 1538 conferì al Cardinal nepote la direzione degli affari di stato, Cervini nella qualità di suo primo segretario ottenne uno dei posti più influenti in Curia e allora fu nominato proto-notario.1 Quantunque fin qui fosse stato lontano dalla vita politica, il Cervini seppe tuttavia famigliarizzarsi rapidamente colla sua nuova cerchia d’azione, la quale era altrettanto estesa che importante. Segretario del Cardinal nepote, diventò in breve anche il più intimo segretario del papa. La corrispondenza diplomatica era bensì diretta al Cardinal nepote e le lettere venivan firmate da lui, ma la loro composizione stava tutta sotto l’influenza del Cervini. Con quale accuratezza rivedesse le scritture curiali è addimostrato dalle numerose correzioni che provengono dalla sua fine e sicura mano. Quale consigliere del Cardinal nepote egli era nello stesso tempo la mano destra per l’attuazione delle idee di Paolo III. Il suo influsso nella cancelleria è stato illimitato: ivi egli formò una scuola di valenti officiali e diplomatici, ai quali fu fatto stretto obbligo di condurre bene gli affari e di custodire diligentemente tutti gli atti. La trascuratezza con cui lo spensierato periodo del rinascimento aveva trattato gli atti in arrivo, ebbe ora fine, ciò che significa anche un grande vantaggio per la storia.2 La direzione degli affari di stato portava con sè continuo commercio col papa. Cervini ebbe l’abitazione in immediata vicinanza degli appartamenti privati di Paolo III, col quale ogni mattina trattava degli affari in corso.3 Allorché, nel maggio del 1539, per la morte delPimperatrice il cardinale Alessandro Farnese assunse la sua prima legazione in Ispagna, il Cervini fu suo compagno. Da quel momento invece della cancelleria fu suo campo l’alta diplomazia, nella quale si comprovò uno dei più attivi, capaci e disinteressati ministri della Santa Sede.4 Quanto apprezzasse il papa i suoi servigi addimostrollo alla 1 Vedi Ehses, Conc. Trid. IV, 145, n. 2 ; cfr. il nostro vol. V 25. 2 Cfr. Sickel, Römische Berichte I in Sitzungsberichte der Wiener Akademie CXXXIII, 13 : Richard in Revue d'hist. ecclés. XI, 518 ; cfr. anche Friedens -bitrg, Das Preuss. histor. Institut in Abhandlungen der Berliner Akad. 1903, 74 s. 3 * « Hora così vivendo eia molto grato a S. Stk e già. neU’opinione universale stimato fra i favoriti di questa corte, dove dovendo continuamente per l’uffizio, ch’egli esercitava e per la tenera età del cardinale suo padrone trattare col papa negozi gravissimi gli fù dato per camera propria luogo da pochi scalini separato da quello dove dormiva S. S** d’ordine dello quale ogni mattina andava mentre S. B. era in letto a trattenerlo ragionando di varie cose per certo spazio di tempo». A. Cervini, * Vita di Marcello II (Biblioteca di Ferrara). Cfr. anche I. Pogiani, Oratio in funere Marcelli li in Pogiani Epist. I, 106. 4 Giudizio di Cardauns (V, xxvn).