Documenti inediti e comunicazioni d’arcliivii. N. 89-90. 669 le luci e le ombre del papa Oaraia ed errò solo là, dove considera il merito principale di Paolo IV nella conservazione dell’unità religiosa d’Italia e non tien calcolo sufficiente delle riforme, che furono attuate dal 1555 al 1559. Maggio continuò la polemica anche dopo la morte del Pallavicini, ma non trovò alc,un stampatore per la parte che trattava del pontificato di Paolo TV (vedi Calenzio loc. cit. 107). Molto meglio del Maggio ha servito alla memoria di Paolo IV un altro teatino, Bartolomeo Carrara (f 1778) colla sua storia in dlue volumi di quel papa, da lui publieata sotto lo pseudonimo di Carlo Bromato a Ravenna negli anni 1718 a 1753. Quest’opera è per il suo tempo un lavoro veramente di polso. Per nulla esente da tendenza apologetica e parzialità,1 B. Carrara si sforza tuttavia a giudicare Paolo IV oggettivamente. Parecchi errori, specialmente la nomina a cardinale di Carlo Carafa, vengono severamente biasimati (II 233), ma mancavagli il materiale originale per scendere più nel profondo. Quanto si aveva fino allora di notizie, è raccolto con somma diligenza, ma per lo più si tratta di fonti derivate. Insieme al Caracciolo è fatto «uso in particolare del lavoro, già messo a contribuzione dal Pallavicini, di Pietro Nores, Storia della guerra di Paolo IV contro gli Spagnuoli. Della guerra di Paolo IV contro gli ispagnuoli avevano già prima trattato Alessandro Andrea2 e Mambrino Roseo. 3 Nores cominciò a comporre la sua opera al principio del governo di Clemente Vili, ma la mise da parte perchè il racconto della partecipazione agli avvenimenti di quel tempo di Silvestro Aldobrandini, padre di Clemente Vili, gli apparve pericoloso, ripigliando il lavoro più tardi e venendo compiti il primo libro nel 1C10, il terzo nel 1641, il quarto nel 1644. Nores cercò di mettere insieme lettere e relazioni di contemporanei;4 si servì fra altro del Diarium VII di Massarelli 5 ed ebbe anche comunicazioni orali in Roma. L’opera, di cui già A. Zeno propugnò la pubblicazione, uscì nel 1S47 come XII volume AelYArchivio Storico Italiano. Una tendenza politica decise la pubblicazione,0 volendosi con essa raccomandare a Pio IX i 1 Cfr. Reimann in Forschumgen zur deutschen Oeschichte V, 294. 2 Bella guerra di Campagna di Roma et del Regno di Napoli, ed. G. Ruscelli, Venetia 1557 (1560). La versione spagnuola che mi ha servito, è dedicata a Filippo II (Madrid 1589). L’autore è parziale per gli spagnuoli, spesso diffuso (vedi Forneron I, 81), ma buona fonte per le cose militari (cfr. Prescott. Philipp II. I, 80). Nores se ne è servito diligentemente (v. Ardi. d. Soc. Rom. IV, 332, n.). In questa occasione sia accennato ancora al Trattato sopra lo stato ecclesiastico nell’A r c h i v i o segreto pontificio (Mise. Arm. 15, 1. 186), che esponendo le guerre condotte nello Stato pontificio dal 1494 tratta diffusamente in modo speciale le guerre sotto Paolo IV. * Lettere dirette a Bonifacio Gaetani sulla guerra fra Paolo IV e gli spagnuoli nell’A reliivio C a e -tani in Roma. 3 Relazione della guerra suscitata nel regno di Napoli da Paolo IV nel 1556 al 1557, Roma 1558.' 1 Nores ha fra altro usato i documenti che trovami in Ms. Palat. 653 della Biblioteca in Parmae nel Cod. Marc. XI 125 della Marciana in Venezia: cfr. Goggiola, Oornia 223, 342. 5 Vedi Merkxe II, xi.vrn, xlix, 303, n. 3. 6 È posto a base un codice Capponi, collazionati due codici napoletani. Non s’è fatto uso dei manoscritti dell’opera del Nores nella Biblioteca Ales-