424 Pio V. 1566-1572. Capitolo 6 c. di non fidarsi troppo dei suoi consiglieri.1 Maria replicò che sperava di poter presto sottoporre all’Alba delle proposte determinate, la cui attuazione avrebbe obbligato ad eterna riconoscenza verso il re di Spagna e il duca non solo lei stessa, ma anche l’isola intiera, e che faceva tali proposte non soltanto in proprio nome.2 Con ciò era annunziata la missione di Ridolfi, che anche Norfolk munì d’una lettera colla stessa data al re spagnuolo.3 Poco dopo l’italiano si presentò personalmente a Bruxelles al duca, che accolse piuttosto freddamente lui e le sue proposte. All’esperto capitano il banchiere fiorentino nella sua inesperienza in cose militari apparve siccome « un gran chiacchierone » * e il suo progetto di conquista dell’Inghilterra un castello in aria. Da Bruxelles Ridolfi andò a Roma. In Curia il suo nome non era ignoto: là egli aveva fatto pervenire i desiderii del partito di Norfolk5 e reso importanti servigi al papa. Una lettera di Alba a Zuniga, l’ambasciatore spagnuolo a Roma, aveva bensì del tutto prevenuto quest’ultimo contro il fiorentino e strappò anche dalla bocca del papa la frase, che contro l’opinione di Alba nulla poteva farsi della faccenda, ma Zuniga rettamente pensò che lettere di Maria e di Norfolk avrebbero persuaso il papa.6 Pio V, che lusingavasi di vedere ora eseguita la bolla di deposizione, diede di fatto al negoziatore una lettera di raccomandazione a Filippo II ; in essa si dice che Ridolfi avrebbe sottoposto al re alcune cose aventi non poca relazione coll’onore di Dio e il bene della Chiesa: egli prega istantemente il re a prestargli fede ed a dare la mano per l’esecuzione di suoi piani, per 1 Lettera clell’l 1 febbraio 1571 (presso Kervyn de Lettenuove loc. eit. VI. 55. Cfr. Alba a Spes, 14 luglio 1569, ibid. V, 429 : « De Francia me han hoy avisado que se destruye enteramente la 'Reina de Escocia con las platicas que sus criados tienen con Viestra Merced, los quales jamas entran en su posada que non sea espiandolo®, y podríale costar a la Reina la vida ... ». 2 Maria a Alba, 20 marzo 1571, ibid. 90 ; Labanoff III, 216. s Lettera di Norfolk presso Kervyn de Lettenhove loe. cit. 90 s. Kervyn dubita della sua autenticità (ibid. p. iv) e considera in genere il Ridolfi siccome un gabbatore (Huguenots II, 387, n. 5). Lingakd (Vili, 81) dà di lui eguale giudizio. Pollen (The Month IC [1902], 147 n.) reputa esagerato questo sospetto e che Ridolfi sia substantially honest e le sue carte reliadle on thè ivhol. * un gran parlanchín (Gonzales 359) ; un hombre muy vacío, che nou sapeva conservare un segreto, lo dice l’Alba il 5 ¡settembre 1571 (Gachard, Cor-resp. (Ir Felipe II II, 198). s Tre lettere di Ridolfi (del 18 aprile 1569, Io luglio e Io settembre 1570) si conservano nell’Archivio segreto pontificio: il loro contenuto presso Pollen loc. cit. 144. Un memoriale di Ridolfi del 6 febbraio 1571 sulla propensione del (papa a soccorrere Maria, presso Hosack II, 502 s¡. e Zuniga a Filippo II, 30 aprile 1571, Corresp. dipi. IV. 258 s. La lettera d’Alba era dell’8 aprile (ibid. 259, n.). In un colloquio con Zúñiga il 30 aprile il Ridolfi rappresentò l’impresa facile como suelen hazer los que vienen con semejantes invenciones (ibid. 258).