156 Pio V. 1566-1572. Capitolo 2 g. cipi.1 I Francescani ottennero un privilegio di venerare il SS. Sacramento nella recita del breviario.2 Un delitto contro il Santo Sacramento commesso da un protestante intrusosi in una parrocchia cattolica di Tarvis in Carinzia diede occasione a uno speciale breve del papa all’arciduca Carlo chiedente la più rigorosa punizione del reo.3 Non approvò egli invece che in alcune contrade, per malinteso rispetto, non si volesse amministrare il Santo Sacramento ai giustiziandi.J Seguendo i deliberati tridentini5 Pio V cercò anche di promuovere specialmente nel clero l’uso dei sacramenti. I chierici minori dovevano confessarsi e comunicarsi almeno una volta il mese, i maggiori due volte; ai sacerdoti fu imposto di celebrare la Messa almeno una volta la settimana anche se non avessero cura d’anime.6 Le pie unioni per zelare la preghiera e la carità del prossimo, in particolare quelle originate dalPOrdine domenicano, trovarono in Pio V un fervoroso protettore, come la confraternita del Rosario,; quella del nome di Dio per eliminare le inimicizie,8 quella della Decollazione di S. Giovanni Battista, che si curava dei condannati a morte,8 l’unione della Santissima Trinità fondata nel 1549 da Filippo Neri, che albergava per due giorni poveri pellegrini o accordava soccorso fino a maggiore consolidamento ai dimessi dagli ospedali,10 la confraternita dell’Annunciazione di 1 * « In concistoro lunedì S. Sta ordinò doppo un longo esordio che sempre che sera portato per Roma il smo sacramento per communione tutti quelli che lo incontrano anco cardenali o altri signori personaggi smontino di cocchio o cavalli dove si trovino et vadino ad accompagnare il smo sacramento, lasciando da canto ogni negotio, et allegò in questo proposito quello che il re cattolico et altri principi religiosissimamente hanno usato di fare » (B. Pia a Luzzara, 10 luglio 1568, Archivio Gonzaga in Mantova). Cfr. atti concistoriali del Cardinal Farnese, presso Laderchi 1568, n. 19. Ormaneto pensava a prescrivere che nella processione del Corpus Domini fatta dal papa, le donne non stessero alle finestre ma muovessero in processione. * Avviso di Roma del 12 giugno 1568, Uri). 10J/0, p. 534, Biblioteca Vaticana. 2 Breve dell’8 gennaio 1568, Bull. Rom. VII, 647 s. 3 Breve del 21 gennaio 1568, presso Gottbait 66. 4 A Castagna, 25 gennaio 1568, ibid. 68 s. Laderchi 156S, n. 200. Sulla occasione prossima del breve cfr. Sacchini P. Ili, 1. 1, n. 22. Il breve, a vero dire, procurò molto fastidio al re di Spagna ed ai suoi consiglieri per essere cosa molto nova m questi regni (Castagna a Bonelli, 8 marzo 1568, Corresp. dipi. II, 321). Più tardi però Filippo II stabilì che in ogni carcere ci dovesse essere una cappella in cui i condannati a morte potessero comunicarsi. Sac-chint loc. cit. s Sess. 23, de ref. c. 11, 13, 14. » Al capitolo di Valence, 14 ottobre 1569, presso Gotjbau 234 s. ; cfr. Fo-lanco, 21 ottobre 1566, Anal. Bolland. VII. 66. " Breve del 17 settembre 1569, Bull. Rom. VII, 774. s Brevi del 20 settembre 1569 e 21 giugno 1571, ibid. 777, 921. s Breve senza data, ibid. 768. 10 Breve del 21 marzo 1571, ibid. 901. Laderchi 1571, n. 172.