35G Pio V. 1566-1572. Capitolo 5 b. che in considerazione della sua giovinezza non vuole imputare il re dell’avvenuto, è pertanto d’idea che si sia aderito alla pace solo per disarmare i rivoltosi e per procedere poi col tempo ed a propria discrezione contro di essi. Se ciò è nel piano di Carlo IX, Bramante ve lo confermi ricordando l’esempio del padre suo e dei predecessori delle stesso insieme al maneggio degli eretici pericoloso per lo stato e lo assicuri dell’aiuto del papa. Tutti sanno, così poscia l’istruzione, che gli ugonotti, i quali si spacciano riformatori della religione, ebbero di mira la rovina non solo della religione, ma anche dello stato. Al presente essi spogliarono le chiese di Francia per arricchire i loro aderenti. Essendo scopo loro l’abbattimento della religione e della monarchia, bisogna opporsi ad essi in modo che il re rimanga re.1 Una speciale incombenza di Bramante riguardava le truppe mandate la primavera precedente sotto il comando di Torquato Conti a difesa di Avignone.2 Spiegasse che, poiché il pericolo era stato sì imminente, non s’era potuto avvertirne in precedenza il re, di cui poi il desiderio di ritirare ora le truppe, che servivano solo a difesa, al fine di non dare agli ugonotti alcun pretesto per rompere la pace, era inappagabile come la tolleranza della novità religiosa ad Avignone. L’inviato finalmente doveva anche esprimere la speranza che la Francia aderirebbe alla lega progettata contro i Turchi.3 Le rimostranze del papa, del suo nunzio4 e di Bramante5 risultarono assolutamente inefficaci, principalmente perchè dopo la pace di St-Germain andò sempre più fortemente spiccando l’atteggiamento antispagnuolo della corte francese. Già nel luglio que- 1 L’* Instruttione prima a Monr Bramanti a l ’t d’Agosto 1570 dettata da N. Sre, consigliata a 25 di Settembre 1570 in Varia polit. 81 (ora 82), p. 204-26Ì* Seguono p. 266: * Instruttione seconda a Mons. Bramanti dettata da N. Sn eon-3ignota a 25 di Settembre e p. 207 s.; * cambiamenti e aggiunte a questa dettatura ; p. 269 : Instruttione terza a Mons. Bramanti a di 19 di settembre, rescrittit et consigliata a 25 Settembre 1570 ; p. 269b: Aggiunta alla terza instruttione. Archivio segreto pontificio. 2 Cfr. in proposito * Avviso di Roma dell’8 aprile 1570, Vrb. 101/1, p. 257'\ Biblioteca Vaticana; Laderchi 1570, n. 195 s. ; Catena 64. V. anche Ardiri, Soc. Rom. XXXI, 481 ; Mazocoo XI, 35. Sulla sollecitudine del papa vedi Chakrièue III, 54 s. L’* Instruttione al S. Torquato Conti, Aprile 1570 iR Varia polit. 81 (ora 82), p. 270 s., Archivio segreto pontificio. s Varia polit. 81 (ora 82), p. 419s., Archivio siegT'etio pontifici"-1 Y. gli * Ultimi ragionamenti (non datati) havuti con le MMtà Cristine in Cod. Barber. 4G98, p. 205-212 (cfr. Piijxippson loc. cit. 113 e la ** Cifra di Frani."1 di 80 agosto 1570 in Nunziat. di Francia IV, 33, Archivio se'greto ponti ficio'. Cfr. in Dejardins III, 637 come Caterina facesse balenare agli occii del nunzio, che la religione cattolica non aveva che da guadagnare dalla Ija( ( ■ V. anche le relazioni veneziane in Histor. Zeitschrift L, 386 s. g Sulle trattative di Bramante v. gli * appunti idall’Archivio segi-cn> pontificio in App. n. 74 e 75.