26 Pio V. 1566-1572. Capitolo 1 a. Suscitossi grande rumore quando, ai 4 di gennaio, arrivò una staffetta spagnuola e si sparse per tutta Roma la voce che Filippo avesse designato come accetto a lui un solo cardinale, il Ghislieri.1 Secondo il Requesens aveva diffuso questa voce il partito di Este allo scopo di suscitare presso i cardinali più influenti del risentimento contro la Spagna ; presso Borromeo, perchè suo zio non era stato un amico speciale del cardinale domenicano ; presso Morone, perchè Ghislieri lo combatteva in conclave; presso Farnese e i membri più anziani del Sacro Collegio, perchè dovevano vedersi preferiti a un cardinale giuniore.2 Nello stesso tempo si propalò la voce che il re di Spagna, dietro raccomandazione del suo ambasciatore romano e del viceré di Napoli, preferiva quegli ch’era stato grande inquisitore, per la ragione che il re pensava a introdurre l’inquisizione in tutti i suoi regni : per ciò specialmente i tre o quattro cardinali napolitani s’allarmarono grandemente e Requesens reputò necessario di chiedere udienza al conclave e di dichiarare pubblicamente che Filippo non aveva fatto il nome d’al-cun cardinale.3 Frattanto il cerchio delle candidature possibili s’era talmente ristretto, che Borromeo giudicò arrivato il tempo di uscire dal riserbo e dalla posizione di difesa fino allora conservata e di ripigliare in mano la direzione dell’elezione. La mattina del 5 gennaio egli fece il nome di Sirleto siccome colui del quale dovesse tentarsi l’esaltazione.4 Ne sorse tosto grande commozione fra gli elettori. Presso parecchi la proposta di Borromeo trovò approvazione mentre Ricci, pel quale continuavasi a lavorare con zelo, cercò di escludere il Sirleto. Anche questa volta Borromeo rimase al disotto. Gli nocque molto che avesse trascurato di mettere in precedenza a cognizione del suo piano almeno i capipar-tito. Sforza, il duce del partito fiorentino, ne fu talmente irritato da dichiarare pubblicamente a Borromeo ch’egli non avrebbe 1 Requesens « Filippo II, 11 gennaio 1566, Corresp. dipi. I, 82 s. Secondo * Arco « è «tato detto, che poi'ta cominessione al commendatore [Requesens] perchè favorisca Alessandrino et Araceli, ma il commendatore nega et dice che '1 rè catholico non vuole raccomandar alcuno. Nondimeno si sa che procura quanto può di parlare al card. Borromeo». A Massimiliano II, 5 gennaio 1566, Archivio di Stato in Vienna. 2 Requesens loc. cit. * « Le brigate tutte stupiscano che Alessandrino- sia nominato et questa cosa ha messo il cervello a partito a molti ». Este vedeva soddisfatto lo scompiglio fra gli aderenti di Borromeo, perchè essi ora vedevano quanto poco Filippo II li considerasse. Altrettanto pensa Farnese, « il quale è stato con Ferrara più d’un hora et di mesto che vi entrò, ne uscì lieto assai, essendosi visto più lieto di lui Ferrara ». Biglietto dal conclave del 4 gennaio, annesso a una * lettera di Arco del 5 gennaio 1566. Archivio di Stato in Vienna. a Loc. cit. 83. 4 Cora. Fibmanus, * Diarium. p. 32-32b, Archivio segreto pontificio.