512 Pio V. 1566-1572. Capitolo 9 a. contro i Turchi.1 Condivideva l’idea che la potenza ottomana non si potesse infrangere che con una crociata comune anche il gran maestro dei cavalieri di S. Giovanni, La Vallette, che così eroicamente aveva difeso Malta al tempo di Pio IV.2 Pio V si prese subito a cuore la sicurezza di questo avamposto del mondo cristiano nel mare mediterraneo, importantissimo strategicamente.3 Nel febbraio e marzo del 1566 esortò il re di Spagna e la gover-natrice dei Paesi Bassi di coadiuvare alla riedificazione delle fortificazioni distrutte durante l’assedio del 1565 e di aiutare i cavalieri con denaro e truppe.4 È datata dal 9 marzo 1566 una bolla che dipinge con parole accorate il pericolo turco doppiamente minaccioso di fronte alla scissura religiosa della cristianità. Solo se il popolo credente fa penitenza, si può ammansare l’ira di Dio e attendere il suo forte ausilio. Per ciò il papa ha bandito una indulgenza giubilare, per il cui acquisto fu prescritto oltre alla preghiera e al digiuno di ricevere i sacramenti e fare un’elemosina per l’eventualità della guerra contro il turco.5 Spaventò non poco il papa la notizia che il gran maestro dei Gio-vanniti, di fronte all’imminente attacco dei Turchi, volesse rifugiarsi in Sicilia da Malta, che non sembrava abbastanza sicura. In una lettera del 22 marzo 1566 egli scongiurò il La Vailette di abbandonare questo pensiero. Facendogli presente il pericolo che l’Italia meridionale verrebbe abbandonata come preda al nemico e sarebbe annientato il suo Ordine qualora venisse attuato il suo proposito, lo esortò a perseverare coraggiosamente e gli promise il proprio aiuto.6 In conformità di ciò il papa mandò a Malta 15,000 ducati, adunò persino truppe per soccorrere i cavalieri e invitò Filippo II e il viceré di Sicilia a prestare aiuto.7 In un concistoro del 2 aprile 1566 1 Vedi Herre, Europ. Politile I, 36 ; Schwarz, Briefwechsel 38. 2 V. 11 nostro voi. VII, 523 s. Cfr. Jurien db la Gravtère, La guerre de Chypre et la bataille de Lépante, Paris 1888, 4. s Ofr. Serrano, Liga I, 29 s. 4 II * breve alla gubernatrix Flandiriae dell’ll febbraio 1566 in Arni. -Vh t. 12, n. 27, Archivio segreto pontificio; ibid. n. 44 il ¡breve a Filippo II del 22 marzo 1566 stampato presso Laderchi 1566, n. 176 e n. 58 * breve allo stesso del 27 marzo 1566 : quest’ultimo riguarda il progetto di mobilitare capitali liquidi per Malta dal monopolio pontificio dell’allume, per cui Ces. Fontana fu mandato nel Paesi Bassi. 5 La bolla « Cum gravissima» in Arni. M, t. 12, n. 33, Archivio segreto pontificio, stamlpata nel Laderchi 1566, n. 171 (colla falsa data dell’8 marzo) e nel Bull. Rem. VII, 431 s. 6 Vedi Goubau 8 s. ? Vedi Catena 44. Dei tremila uomini, che Pio V voleva arruolare per Malta, parla C. Luzzara nella sua * relazione del 30 ¡marzo 1566, Archivio Gonzaga in Mantova. Vedi anche la * lettela di Carlo Stuerdo al duca d1 Fannia da Roma, 20 aprile 1566, Archivio di Statoin Napoli, G. Farnes. e V* Avviso di Roma del 27 aprile 1566, Vrb. 10Ji0,p. 207b, Biblioteca ticana. V. anche Polanci Epist. in Anal. Bollamd. VII, 49, 54.