Consulte sulla guerra turca. 569 Colonna assecondando i desiderii del papa. Il denaro occorrente pel banchetto, che altrimenti usava, dovette servire a fini di carità cristiana.1 Il famoso latinista Marcantonio Mureto nel discorso, che tenne in S. Maria Araceli addì 13 dicembre, disse la vittoria di Lepanto frutto delle lagrime e preghiere del papa, aggiungendo che mentre al pari di Mosè il Santo Padre implorava l’aiuto del cielo, il nuovo Giosuè aveva vinto gli Amaleciti. Mureto invitò Colonna a liberare la Grecia, Costantinopoli e Gerusalemme dal giogo dei Turchi affinchè Roma, sede dell’impero del mondo e della fede, sotto il pontificato di Pio V cingesse ad opra d’un eroe romano nuovi allori attorno alle sue bandiere.2 Tanto Colonna quanto il papa avevano chiara coscienza di quanto mancasse ancora per raggiungere la grande meta dell’abbattimento della potenza degli ottomani : ambedue erano così concordi sui passi da intraprendersi che Pio V associò il suo espe-rimentato ammiraglio ai cardinali deputati per gli affari della lega, che dal 10 dicembre tenevano quasi ogni giorno coi rappresentati di Spagna, Requesens e Pacheco, e cogli inviati di Venezia due sedute,3 spesso della durata di cinque ore.4 Sotto pena di scomunica riservata al papa tutto era tenuto rigorosissimàmente segreto, perchè il sultano aveva mandato a Roma degli spioni parlanti italiano.5 Nelle consulte ordinate dal papa nei mesi di ottobre e novembre era venuta in prima linea la provvista dei mezzi finanziarii ;8 1 V. * Arrisi (li Rama del 12 e 15 dicembre 1571, Urti. 101/2, p. 162, 162b, 436, Biblioteca Vaticana. Una figura della colonna rostrata presso Casi-miro, Aracoeli 329 e Maes, 11 primo trofeo della croce eretto da Costantino nel Foro Romano, Roma 1901, 58. Cfr. C. Centurioni, Columna rostrata 'seu ptausus triumphales M. A. Columnae, Romae 1633. Sui tappeti dell’Este v. Kunsthistor. Jahrbuch des Österreich. Kaiserhauses XXII, 195. 2 II discorso fu molte volte stampato: sta ad es. anche presso Maffei, Vita di Pio V, Roma 1712, 360 s. s Cfr. gli * A vvisi di Roma del 12. 15, 22 e 29 dicembre 1571 (loc. cit. p. 162, 162b, 164b, 169, 462b), che fanno risaltare il segreto delle discussioni. V. anche Po metti 73. * V. * Arrisi di Roma del 17 dicembre 1571 e 30 gennaio 1572, Uri). 1042, p. 437b; 1043, p. 17. Biblioteca Vaticana. 5 V. la * relazione di A. Zibramonti da Roma, 27 gennaio 1572, Archivio Gonzaga in Mantova, Ofr. V* Avviso di Roma del 30 gennaio 1572, loc. cit. 6 Anche queste conferenze vennero tenute segrete al possibile, talora presiedendole il papa ; avevano luogo molto di frequente, per lo più nell'abita- zione del Morone. Cfr. * Arrisi di Roma del 20 ottobre, 10 novembre. 1° e 8 dicembre 1571, Urb. 1042, p. 135b, 140, 151, 153b, loc. cit.; * relazione di Arco del 1° dicembre 1571. Archivio di Stato in Vienna. Frutto delle conferenze fu la bolla del 3 dicembre 1571 (presso Laderchi 1571, 11. -¡69) e l’invio di Odescalchi ai principi italiani (vedi Catena 210), che con * brevi del 27 dicembre 1571 vennero invitati a dare aiuto contro il turco; v. Arm. 49