Influenza del Borromeo nell’elezione di Pio Y. 31 e con tali mezzi abbia finalmente riunito i voti su Ghislieri; l’am-basciatore spagnuoloL e gli astuti fiorentini2 non avevano alta stima dell’esperienza di Borromeo in fatto di scaltri raggiri e il suo confidente Bascapè8 esprime parimenti questo giudizio; come spesso in altri negozi, così anche nell’elezione di Pio V, alla fine quanto egli aveva bramato nel suo cuore gli era come venuto da sè e voluto dalle condizioni delle cose. Ma è merito di Borromeo d’avere trascurato i miseri riguardi di una politica famigliare dalle corte vedute,1 d’avere aspettato il momento favorevole e, allorquando arrivò, d’avere deciso a favore di Ghislieri. Avvenuta l’elezione, fu oltremodo grande fra i cardinali la letizia per avere dato alla Chiesa un papa quale richiedevano i tempi. ' Anche nell’eterna città si apprese con soddisfazione l’inatteso esaltamento sulla sede di san Pietro d’un cardinale di sì santa vita. A detta del Caligari, come da anni non s’erano tanto osservate in elezione alcuna le prescrizioni ecclesiastiche, altrettanto era persuasione generale di tutti i buoni, che essa sarebbe riuscita in alto grado a onore di Dio ed esaltazione della Santa Sede.15 Altri 1 * E1 negozio de Moron y de Sirletto estuvo tan cerea que qualquiera de 11 os filerà Papa, si Borromeo supiera dar.se buena mafia». A Filippo II, 11 gennaio 1566. Corresp. dipi. I, 84. - * Basta che siamo fuori delli scogli, i quaU si sono schifati non già per il buon governo di Borromeo». Serristori e Concini, ;7 gennaio 1566, loc. cit. (cfr. p. 14, n. 2s.). 1 « Minus sagaciter vel etiam prudenter eum curasse aliquid et ideo non obtinuisse putamus interdum, qui sibi aequo animo passus id t'uerit eripi ; contra nee opinantem et pene eoactum admisisse, quod consulto sit secutus ac non libenti solum, sed gaudenti etiam animo acceperit » (1. 1. c. 9, p. 21). Nella sua relazione del 1569 Tiepolo dà il seguente giudizio sul Borromeo capopartito : < sebbene nel conclave jtassato dasse a’ cardinali malissima sodisfazione, e si governasse in modo che perdesse assai dell’amor loro». Amìkri II 4, 184. 4 « E1 cardenal Borromeo y Alteps an hecho a este, siendo mal tratado de su tio: digo que le an hecho, porque estava en su mano el excluylle, y sino vinieran en él, fuera imposible sello; es action con que Borromeo a dado muy buen exemplo al colegio» (Pacheco a Filippo II, 7 gennaio 1566, Corresp. dipi. I, 80). « Fu fatto dal card. Borromeo davero, che altri 1 havevano proposto de burla per escludere Sirletto... Questo è notorio a tutto il mondo, che in mano del card. Borromeo era l’esclusione de tutti ch’erano in conclave » (C. Borghese a Cesare Borromeo, 2 febbraio 1566, Arch. stor. Lottili. 1903, 360 s.). 5 « Todos salimos los homhres del mundo mas eontentos de ver en està Siila una persona tan exemplar conio los tiempos en que estamos lo requieren ». Pacheco a Filippo II, 7 gennaio 1566, Corresp. dipi. I, 79. 0 *« Questa elettione, si come è stata da pili canonica et legitima che sia stata fatta molti anni sono, cosi dà speranzadi dovere resultare in grandissimo servii io di Dio et esaltatione di questa Sta Sede; et cosi credono et tengono per fermo tutti 1 boni. Bene è vero che molti licentiosi ne restano sbigottiti, in particolare l'amico, al quale in questo non potrà cadere cosa più contraria a suoi disegni, li quali a che fine mirino V. S. Ili"« io sa meglio di tutti ». A Commendone il 9 gennaio 1566, Leti, di princ. XXIII, 160b-161, Archivio segreto pontificio.