318 Pio Y. 156(3-1572. Capitolo 5 a. tico. Il papa dovette concedere al re cattolico il diritto di nomina per i 14 nuovi vescovadi come per Utrecht, Tournai e Arras. Non contenta di questo rafforzamento del potere monarchico, la commissione istituita da Filippo II nel 1569 per l’attuazione della bolla relativa ai vescovadi, onde sciogliere la difficile questione della dotazione delle nuove diocesi, propose di riunire coi vescovadi le abbazie situate nelle loro vicinanze. Mediante tale espediente il governo ottenne nuovi docili voti, perchè nella maggior parte delle province il clero costituiva un membro importante nelle assemblee degli stati.*1 Filippo II si dichiarò quindi molto contento del progetto.2 Ciò fu deliberato sotto l’influenza e la sollecitazione di Granvella.3 Ma poiché si allontanava dal primitivo contenuto della bolla di Paolo IV, si dovette chiedere l’assenso del suo successore; sia questo però sia la redazione delle bolle d’erezione sui nuovi vescovadi si svolsero molto difficili. Del ritardo subito dal negozio non fu solo in colpa la misera questione di denaro, il pagamento delle solite tasse e il circospetto modo d’agire della Curia, ma anche la relazione tesa fra l’inviato spagnuolo Vargas e Pio V e l’opposizione dei prelati, dalle cui diocesi dovevano staccarsi importanti territorii. La curia fu letteralmente coperta di richiami. Come i vescovi di Cambrai, Liegi, Tournai e il capitolo di Utrecht, così non meno l’arcivescovo di Colonia e il cardinale Guise quale arcivescovo di Reims protestarono contro la bolla sulla nuova delimitazione delle diocesi neerlandesi perchè ledeva i loro interessi materiali e giurisdizionali.4 Malgrado tutta l’insistenza in contrario di Filippo II la suprema autorità ecclesiastica non potè non prendere in esame tali lagnanze. Il re poteva essere contento del risultato finale. Pio IV mantenne il provvedimento perchè era pienamente nell’interesse della religione: approvò colla bolla del 7 marzo 1561 il nuovo piano di dotazione, confermò i vescovi proposti da Filippo e si interpose inoltre perchè venissero indennizzati i vescovi ai quali si era recato danno.5 Mentre i prelati stranieri dovettero abbandonare la loro opposizione, questa scoppiò tanto più violenta negli stessi Paesi Bassi, partendo principalmente dalla nobiltà. Al malumore dell’aristocrazia neerlandese per il lungo segreto tenuto su tutto il progetto e per il procedere autoritario di Filippo II, accompagnossi 1 Yedi Marx, Studien 203 ; Rachfahl II 1, 131 s. 2 Vedi Weiss, Papiers d’état du card. Granveile VI, 58 s. 3 Vedi Raciifahl in Westdeutsche Zeitschrift XXIX, 369. 4 Cfr. de Ram in Annuaire de Vunw. de Louvain. 1851, 302 s. ; Archief van het aartsbisdom Utrecht XII, 434 s.; Bbom, Archi/calia I, 792; Steinheuz, Nuntiaturberichte I, 320 s.; Holzwasth I, 77 s.; Corresp. de Granveile, éd. Piot IV, 3, n. ; Marx. Studien 196 ss. ; Raciifahl II 1, 132 s. 5 Vedi Raynald 1561, n. 69; Archief cit. IX, 314 s.; XII, 444; SteikhebZ loc. cit. I, 321 ; Rachfahl II 1. 135 ; Brom 'loc. cit. 718 s.