604 Pio V. 1566-1672. Capitolo 8 c. fra i quali morì nel 1570 in odore di santità il fondatore di quella missione, Josse Ricke di Marselaer.1 Ciononostante là v’era del resto il pericolo che le riduzioni degli indiani venissero tolte ai Francescani;2 in altre regioni i regolari stessi desideravano, a causa dei molti inconvenienti, di poterle rinunciare a preti secolari :s i Gesuiti, che vennero nel Perù nel 1568 e 1569, esitarono a lungo ad accettare parrocchie di indiani e il loro rifiuto primiero costituì per loro una fonte di diuturne difficoltà.4 Se non si può risparmiare ai conquistatori spagnuoli e ai loro prossimi successori la taccia di durezza e crudeltà verso gli indigeni, sarebbe tuttavia un’ingiustizia se si volesse rendere il governo spagnuolo responsabile di questi eccessi o considerare gli abusi del primo tempo come caratteristici di tutta l’amministrazione coloniale spagnuola. Tutt’al contrario nessuna nazione europea ha mostrato nel complesso maggiore prudenza e sollecitudine per il bene degli indigeni come gli spagnuoli. Mentre sotto l’influenza inglese gli indiani del Nord America restarono abbandonati alla loro selvatichezza, anzi si lavorò per cacciarli e sopprimerli, per i possessi spagnuoli d’America c’era già sotto Isabella di Castiglia la massima di trattare gli indiani come sudditi liberi, aventi gli stessi diritti degli europei.5 «Fu attuata una legislazione per gli indiani, la cui profonda umanità e penetrante previdenza superò di gran lunga anche il trattamento fatto dalla Francia agli indiani, per tacere affatto di quello dell’Inghilterra; ed era così grande, che alla fine del secolo xvm i creoli si lagnarono che dal governo si facesse tutto per gli indiani, ma solo poco per loro».0 Pur avendo un Las Casas e i mentovati religiosi da levare gravi lagni per parecchi abusi, già il solo fatto, che essi poterono impuniti alzare la voce con sì acri parole di biasimo, attesta brillantemente della buona volontà del governo e dello stato della pubblica opinione nella Spagna. Ciò che il viceré Toledo dispose per gli indiani del Perù, merita certo ogni 1 Marcellino da Civezza, Storia universale delle Missioni Francescane VII 2. Prato 1891, 87 ss. 2 Ibld. 89. 3 Ad es. gli Agostiniani e i Francescani. Loaisa, Memorial c. 24, p. 571 s. 4 Astbain II, 313 ss. 5 Daenell 73. 6 Daenell 75. « Se si considera l’amministrazione coloniale della Spagna sotto l'aspetto delle leggi, queste mostrano in ogni senso una misura straordinaria di prudenza e sollecitudine. Esse in parte, come la speciale legislazione per gli indiani, fino al presente non sono ancora state eguagliate da nessun altro popolo avente colonie. Dovunque ci sono alte considerazioni etiche, clie hanno provocato le leggi» (ibid. 78). «Il fatto singolare della rapida espansione e del sicuro dominio, quale mostrò l’impero coloniale spagnuolo, prova in alto grado la capacità della razza spagnuola e l’accortezza e umanità del governo spagnuolo» (ibid. 81).