3 I I con ciò abbiamo voluto altrimenti levarci a lor paladini, sì vendicammo un’offesa, un torto comune, dando in pari tempo una pruova di quella stima che altissima professiamo a’molti e begl’ingegni onde Milano fa lieta tuttora l’Italia, che che ne dica nelle sue prefazioni il povero vecchio in contrario. X. Canti orientali di Tommaso Moore, traduzione del cav. Andrea Maffei. (Milano, presso i fratelli Ubicini, iS36). ComeKIopstock e Milton, Tommaso Moore, il primo poeta viveute dell’ Inghilterra, dipinse ne’ suoi canti orientali una nuova natura, cantò i costumi e le passioni di sovrumane intelligenze. Il poeta ora piange sull’ esilio, e sulle dolorose peregrinazioni d’una profuga peri, spirito femminile decaduto dal paradiso maomettano : Slava del paradiso una dolente Peri alle soglie. Armoniosi intanto Scorrere i fonti della vita udia, E l’etereo splendor dalle socchiuse Porte raggiante raccogliea sull’ ali. La sconsolata rammentava io pianto Che gli spirti infedeli a lei compagni Perduto aviéno il glorioso loco.