Preparazione di Pio V alla morte. 583 nuova speranza al vedere come l’ammalato procedesse vigorosamente. 1 Fu questa l’ultima volta che la forte anima del papa obbligò a servitù il debole corpo. Nei giorni seguenti il pontefice non fu più in grado di sbrigare gli affari correnti.2 La sera del 26 aprile fu colto da grave deliquio, dal quale però si riebbe rapidamente, potendo la mattina dopo dare udienza al principe di Urbino: con la sera intervenne un nuovo deliquio alquanto più leggiero. Il mattino seguente Pio V voleva tornare a celebrare la santa Messa, ma la sua debolezza gli tolse questa consolazione, egli però non rinunziò ad assistere ad una Messa ed a ricevere la santa comunione. Verso mezzodì soffrì un nuovo deliquio e sì grave che i famigliari lo reputarono morto. In Vaticano si chiusero le porte, si presero tutte le misure di precauzione e vennero convocati i cardinali, seguendo in breve un contrordine perchè il papa si riebbe, pur rimanendo disperate le sue condizioni. 3 Pio guardava con lieto viso la sua dissoluzione. Mentre i suoi famigliari piangevano e singhiozzavano, egli addimostravasi del tutto tranquillo cercando anzi di confortarli, dicendo che il Signore Iddio in caso di necessità avrebbe suscitato dallè pietre l’uomo, di cui in sì difficile tempo la sua Chiesa abbisognava. Fra le preghiere, che si faceva leggere senza interruzione anche la notte, Pio preferiva i sette salmi penitenziali e la storia della passione del Signore. Ogni qualvolta ricorreva il nome di Gesù, egli, pieno di riverenza, si scopriva il capo, facendone almeno i! segno quando le mani più non glielo permisero.4 La difesa della cristianità contro l’IsIam lo tenne occupato fino all’ultimo. Ripetutamente incitò a continuare la crociata contro i Turchi. L’ultimo suo atto di governo fu di consegnare al tesoriere una cassetta con 13,000 scudi, dai quali egli soleva cavare l’occorrente per le sue elemosine private, dicendogli che avrebbe prestato buoni servigi per la lega.5 1 V. la * relazione di A. Zibra monti del 26 aprile 1572, Archivio Gonzaga in Mantova. Gfr. anche la »lettera di Arco del 26 aprile 1572, Archivio di Stato in Vienna. L’episodio degli inglesi presso Catena 215. 2 V. la relazione di Ztìniga del 24 aprile 1572, Corresp. dipi. IV, 729. s Colla Relatione 201 citata a p. 581, n. 5 v. anche la * relazione di Cusano del 28 aprile 1572, Archivio di Stato (in Vienna. Gfr. eziandio la * lettera di A. Zibr amori ti del 30 aprile 1572, Archivio Gonzaga in Mantova e le * relazioni di V. Matuliani del 27 e 30 aprile e 1° maggio 1572, Archivio di di Stato in Bologna. * Vedi Catena 216. Cfr. anche la relazione di A. Zibramonti del 1° maggio 1572, in Anal. Bollanti. XXXIII, 202, n. 4. * V. la Relatione ibid. 203. Uno degli ultimi * brevi si riferisce parimenti alla guerra turca : ha la data del 27 aprile 1572 e dispone la nomina