524 Pio V. 1566-1572. Capitolo 9 b. Il re di Spagna viene scongiurato per la misericordia di Dio di mandare immantinente una forte flotta in Sicilia per proteggere Malta, se i Turchi tentassero là un assalto, come anche per tenere aperto il mare alle truppe cristiane, che fossero mandate in aiuto dell’isola di Cipro. Così sarebbero distrutti compieta-mente i disegni dei Turchi.1 Nelle tre istruzioni, che il Torres ricevette, i suoi compiti erano spiegati e motivati ancor più minutamente.2 La lega tra la Spagna e Venezia doveva avere carattere difensivo ed offensivo, e, secondo che paresse consigliabile, essere conchiusa per sempre o per un tempo determinato. Anzi tutto si doveva indurre il re, come già aveva fatto Venezia, ad affidare al papa le trattative relative e la conclusione e a mandare senza indugio per questo scopo i pieni poteri a Roma, dove si procederebbe colla massima giustizia, così che nessuno potesse sentirsi danneggiato. In particolare il Torres viene istruito di mostrare come Venezia da sola non fosse capace di sostenere un attacco dei Turchi,3 mentre che le due potenze unite sarebbero state abbastanza forti in mare per la difensiva ed offensiva. Il Torres doveva motivare ancor più precisamente i manifesti vantaggi della lega rilevando inoltre che la lega doveva essere sicura e salda. Perciò non dovere il re di Spagna temere di Venezia, nè Venezia del re. Nel comune pericolo dover cadere il precedente sospetto. Essere chiaro che l’una potenza senza l’altra non potrebbe resistere ai Turchi, e perciò nel proprio interesse non poteva abbandonare l’alleato. Colla buona volontà non dover riuscire diffìcile stabilire le singole condizioni per la lega, tanto più essendo il papa un mediatore ed arbitro imparziale. Ma prima di trattare della ripartizione dei contributi e delle conquiste e dell’adesione di altre 1 Vedi Goubau 202 s. ; Laderciii 1570, n. 21. 2 Le tre istruzioni tratte dall’ArcMvio del marcihese de Torres (Dragonetti ad Aquila presso Sereno 427-431 con le date del 12. 5 e 12 marzo 1570, mentre le copie neH’Ar;cliivio segreto pontificio e nella Chigiana in Roma (vedi Hinojosa 188; Herre I. 89) come pure il Coti. 6334, p. 342 s. della Biblioteca di Corte in Vienna invece del 5 danno giustamente il 15 marzo. Nel codice del British iluseum a Londra citato a pag. 523, n. 1 le istruzioni sono datate (pag. 5b, 7 e 10) come presso Sereno. 3 La corrispondenza del Torres non è andata perduta, come suppone Heri® X, 93, n. 7, ma è conservata in * Add. Ms. 20052, p. 20b s. del British Mu" seum a Londra; la prima lettera al card. Bonelli è data da Siena 18 marzo 1570, la seconda da Barcellona dell’8 aprile. Vi si trovano anche le risposte del Cardinal Bonelli, le lettere del Torres al segretario di Pio V Girol. Busti- cucci e le sue risposte, come pure la corrispondenza del Torres con altri car- dinali, infine le sue relazioni dal Portogallo. Lo studio di questi atti deve esseri' riservato ad una pubblicazione speciale. Serrano (Corresp. dipi. I, xxv) non li conosce, ma cita invece la * copia delle lettere del Torres nel Cod. Uri). della Biblioteca Vaticana.