L’autorità papale offesa in Ispagna. La rivolta neerlandese. 269 S. Pietro aveva ancora da riscuotere dalla Cruzada dell’anno precedente, Filippo II si mostrò molto poco compiacente.1 La consegna poi di Carranza \enne da lui differita di mese in mese. A Pio V non rimaneva ora che di fare valere colla maggiore risolutezza il suo diritto di condurre a termine in Roma il processo contro l’arcivescovo. Il 30 luglio 1566 egli indirizzò a Castagna un breve del seguente contenuto: sebbene Carranza sia tenuto prigioniero da sette anni, egli, il papa, non sa ancora ciò che propriamente gli si rinfacci. Il pontefice si vede pertanto esposto alle peggiori accuse e obbligato a comandare ora ai membri della Inquisizione spagnuola, sotto pena di scomunica e sospensione, di far partire immediatamente per Roma il Carranza e di spedire gli atti del processo condotto contro di lui.2 Prima cJhe questo breve arrivasse in Iispagna, Filippo II, come notificò ai 23 di agosto del 1566 il Castagna, erasi risoluto a soddisfare il pienamente giustificato desiderio di Pio V ed a mandare a Roma il Carranza.3 Nel resto però Castagna non ebbe che da riferire cose spiacevoli di Spagna, specialmente su molti vescovi, che per i loro fini mettevano in moto il potere regio contro il clero basso. Egli dovette agire contro il vescovo D. de Simancas perchè aveva fatto gettare in carcere il latore d’una bolla papale concernente una giusta richiesta pecuniaria. Agli 11 di agosto il nunzio scrisse: Qui trovo lesa in tutti i punti l’autorità della Santa Sede. Tutti le sono ostili ad eccezione dei capitoli delle cattedrali, ma questi pure sono guidati solo dall’egoismo.4 I dissapori tra Roma e Madrid vennero per giunta accresciuti in occasione dei pericolosi torbidi scoppiati nei Paesi Bassi. Come tutti gli assennati, anche Pio V cioè vedeva 1’ « ultimo rimedio contro l’incendio che ogni giorno s’estendeva» nella comparsa personale di Filippo II nelle provincie minacciate. Ma non fu possibile decidervi il re di Spagna difficile a risolversi. Quando poi, nel settembre 1566, arrivò a Roma la notizia degli orrori perpetrati dagli iconoclasti neerlandesi, Pio V ne restò sì colpito, che pur con il pericolo di toccare sul vivo Filippo, deliberò rapidamente un passo da suscitare rumore. In considerazione dei 1 Ofr. ibid. I, 180, 195, 233, 276, 352. 2 Vedi Laderchi 1566, li. 484; Corresp. dipi. I, 292 s. Il breve fu preparato con tanta segretezza, che neppure il cardinale Bonetti ne seppe alcunché ; v. App. n. 96-99 e la lettera autografa del papa al Castagna del 3 agosto (stampata in Corresp. dipi. I, 298 s.), nella quale egli torna a insistere perchè si promuova energicamente la liberazione di Carranza e il viaggio di Filippo nei Paesi Bassi. 3 V. Corresp. dipi. I, 330. 4 Ibid. 303.