Conseguenze della congiura di Ilidolfì. 431 Forse Maria Stuart fu quella che ebbe a soffrire nel modo più amaro sotto le conseguenze della fallita congiura.1 La sua vita trovossi in sommo pericolo. Tutti i suoi servi, dapprima fino a 16, poi fino a 10, dovettero lasciarla e la principessa abituata a cavalcare di frequente ed a cacciare al fresco si vide limitata alla sua propria stanza e quando s’ammalò non le venne concesso neanche un medico. Essa considerò questo trattamento come un prodromo della sua esecuzione capitale e chiese un prete, che però le fu negato. Pel momento tuttavia Burghley si contentò di annientare la sua nemica nella stima del mondo. Alla fine del 1571 Maria ricevette, quasi strenna natalizia, un piccolo libro, il libello più tardi divenuto famoso sotto il titolo di Detectio, dell’umanista Buchanan, che in precedenza era stato al servizio di Maria e n’aveva cantato le virtù.2 In esso erano vestite in latino classico le calunnie del libro degli articoli presentato a Westminster. Burghley si adoperò perchè lo scritto venisse tradotto e diffuso. Per secoli e fino al nostro tempo le calunnie di Buchanan hanno deciso il giudizio sull’infelice regina di Scozia.3 Precisamente un anno prima anche Elisabetta aveva ricevuto un prezioso regalo dal suo favorito Leicester. Era un piccolo quadro, nel quale vedevasi Elisabetta maestosamente seduta su l’assassinio politico. Meter (p. 228) giudica così : « non v’ è alcuna testimonianza che egli [Pio V] abbia approvato o anzi lodato come opera meritoria l’assassinio [di Elisabetta] ». — Il passo presso Gachabd, Corresp. de Philippe Il II, 185 (dalla lettera di Filippo all’Alba del 14 luglio 1571) : il viaggio di Elisabetta alle sue ville nell’agosto e settembre serait une oeeasion de se saisir de sa personne et de la tuer (Doiìinger-Rettsch p. 310). non prova contro Filippo più del testo riportato a p. 426, n. 6 Ber la ragione che il viaggio-offre in realtà oecaslmie all’una come all’altra cosa. Cfr. nella stessa lettera (loc. cit. 186) : de tuer ou de prendre. Un passo ambiguo nella vita di Pio V del Gabuzio (Acta Sanot. Maii I, 661), al quale si appella I’Acton, deriva da Catena e presso costui è affatto innocente (Poelen, English CatlioUcs 125).. L’ambasciatore francese a Bruxelles, Mondoucet, ai 26 dicembre 1571 sa riferire che due italiani erano stati mandati per avvelenare Elisabetta o toglierla altrimenti di vita (Bulletin (le la Cormmssion d'hist. 3“ serie XIV, 341). Kervyn de Leetenhove, che in Les Huguenots II, 388, pare dia peso a questa notizia,, parla diversamente in Relations VI, vi. 1 Hosack II, 66 ss. 2 Ibid. 80 s. Sei mesi prima Lesì.ie aveva pubbUcato una difesa di Maria,, nella quale, come nota Hosack (II, 82), meritano attenzione specialmente due affermazioni : in primo luogo, che le lettere di cassetta sono false, in secondo-luogo che Paris, il quale avrebbe rimesso le lettere a Bothwell ed è l’unico testimone di ciò incolpò direttamente Maria di coniugicidio, immediatamente prima dell’esecuzione sua dichiarò alla moltitudine là raccolta che non aveva mai rimesso tali lettere e che Maria era innocente : « that he never carried such lettere, nor that thè queen was participant ». Buchanan non replica nulla a que~ ste due affermazioni. 3 Bekker 276 ss.