486 Pio V. 1566-1572. Capitolo 8 b. testante costrinse tosto la popolazione riluttante ad abbracciare la nuova fede.1 Lo stesso vale pel cantone di Vaud: nel 1536 la repubblica sull’Aar aveva assalito Vaud annettendoselo: nel trattato di Losanna del 1564 la Savoia dovette adattarsi, malgrado la pace di Cateau-Cambrésis, a lasciare il paese ai bernesi e con ciò alla nuova dottrina.2 Sebbene i cantoni cattolici fossero ben lungi dall’agire sì decisamente come i seguaci delle nuove credenze, pure in conseguenza della loro salda unione poterono esercitare un’influenza sulla nuova formazione religiosa della Svizzera. Dopo la vittoria delle armi cattoliche nella battaglia di Kappel intervenne il ristabilimento dell’antica religione a Bremgarten e Mellingen nell’Ar-govia, in alcune signorie sulla Linth e nella prefettura di Sar-gans, mentre che nella signoria di Rheintal, in Turgovia, a San Gallo e Toggenburg solo in parte i protestanti tornarono all’antica Chiesa.* La comunità protestante di Locamo, unica nel Ticino, dovette sciogliersi per la pressione dei cantoni cattolici e i 116 recalcitranti andarono a Zurigo.5 I diritti dell’antica religione vennero parimenti tutelati a Glarona da un patto confermato nel 1564.6 I Freiamt nel cantone di Argovia dovettero nel 1568 promettere con documento di obbedire ai cinque cantoni e di non apostatare più dalla fede.7 Ai successi di Sargans, Locarno e Glarona aveva contribuito specialmente la risolutezza dello storico Gilg Tschudi:8 «se avessimo nella confederazione altri due o tre Tschudi», così gli scrisse il suo maestro Glareano, «il suo cancro, l’eresia, sarebbe sanato».9 Dopo l’affare di Glarona Tschudi si ritirò dalla politica per dedicarsi totalmente alla scienza. Un più grande di lui assunse allora l’ufficio di esortatore e di propulsore nella confederazione cattolica; il Cardinal Borromeo. Il pensiero di questo sollecitatore non era però rivolto alla politica, ma soltanto al rinnovamento religioso interiore della Svizzera cattoilica.10 Colla sua nomina ad ar- 1 Ibid. 296 s. 2 lbid. 236 ss., 315 ss. s Ibid. 189 ss. 4 Ibid. 393 ss. s Ibid. 298 ss. Cfr. Ferd. Meyer, Die evangel. Gemeinde in Locarno, Zürich 1836. s Dieratter III, 313. Matee. Konzil I, 6, 126. Se per la faccenda di Glarona non sì venne a intervento armato dei cantoni cattolici fu merito del papa, disposto ad aiutarli se si difendessero, non se attaccassero. Feller I, 42. 7 Diekatjer III, 313. È inesatto quamto ibid. 312 è detto sul Vallese; cfr. Mayer I, 105-117. s Dierauer III, 193 , 301, 309. £> Ibid. 301. 10 Cfr. Dierauf.r III, 332 s. ; Ed. Wtmann, Kardinal Karl Borromeo in seinen Beziehungen zur alten Eidgenossenschaft, Stans 1910; Paoi.o d’Ales-