Riforma e restaurazione cattolica in Baviera. 471 eretti a Olmiitz e Briinn.1 In altri luoghi i collegi di quest’Ordine furono una scuola preparatoria, in altri sotto certe circostanze anche un equivalente dei seminarii. I Gesuiti furono sostenuti e raccomandati dal papa in ogni maniera. 2 Più volte egli encomiò i servigi che in quell’età sì tempestosa per la Chiesa essi prestavano non solo coll’insegnamento, ma anche colla loro pietà, colla loro carità e la loro vita irreprensibile.3 La compagnia di Gesù prese il massimo slancio in Baviera, sul cui duca il papa aveva ogni ragione di volgere lo sguardo con speciale soddisfazione.4 Già al tempo di Pio IV il duca di Baviera Alberto V si era messo lentamente sulla via della riforma cattolica e procedette sempre più decisamente in questa direzione durante il pontificato di Pio V, tornandogli in ciò molto di vantaggio le concessioni fatte nel secolo xv dalla Santa Sede al governo bavarese, per le quali il potere civile poteva esercitare grande influenza anche sulle faccende ecclesiastiche, specialmente mediante visite particolari. Tali visite e insieme missioni e mandati speciali vennero ora adoperati al fine di purgare il ducato da tutti i sospetti in fatto di religione. Chi ostinatamente recalcitrava, doveva emigrare: così disponeva infatti la pace religiosa augustana, della quale fino allora avevano approfittato quasi soltanto principi protestanti. La pena del bando colpiva anche concubinarii ecclesiastici, chè l’attività restauratrice di Alberto V fin dal principio si estese in due direzioni; non solo cioè dovevasi estirpare il protestantesimo in Baviera, ma anche eliminarsi allo stesso tempo gli abusi nel campo ecclesiastico e ridare nuova vita al quasi spento spirito cattolico. Poiché l’esperienza aveva dimostrato che la concessione del calice ai laici traeva con sé varie confusioni, essa fu abolita nel 1571. Gli sforzi del governo per instaurare l’unità e la fede e la riforma del clero vennero completati con una rigorosa censura dei libri e zelante sollecitudine per la buona istruzione cattolica. Alla testa di tutto questo sistema di restaurazione cattolica andò uno speciale ufficio di sorveglianza, il Collegio dei consiglieri ecclesiastici, al quale furono aggiunti dei consiglieri teologici.5 In sostanza la vittoria della restaurazione cattolica in Baviera fu decisa già sotto Pio V. 1 Vedi Theineb, Bildungsanstalten 14(i. 2 Vedi Braiinsberger, Pvus V. 35 s., 82 s. Sulla diffusione, e attività del-l'Ordine dei Gesuiti in Germania cfr. Janssen-Pastor XV15-16, 414 s. e Duhr I. Trattando di Gregorio XIII ritorneremo sul risveglio della vita cattolica nella Germania meridionale, sulla quale contiene ricco materiale specialmente la corrispondenza di Pietro Canisio edita magistralmente dal Braunsbeeger. 3 Vedi Laderciii 1568, n. 106. 4 Pio V elogiò Alberto V fin dal marzo 1566 : vedi Pflegeb, Eisengrein 50. L’influente cancelliere del duca ricevette un breve di lode nel 1567 ; vedi, Goubau 24 s. 5 Vedi Bitter I, 300 s. ; Riezler IV, 544 s. ; Janssen-Pastor IV«-’-«, 464 s.