538 Pio V. 1566-1572. Capitolo 9 b. gelosa del commercio di Ragusa, cercò di sventare ciò: la repubblica doveva essere forzata ad entrare nella lega affinchè la si potesse poi occupare militarmente col pretesto di proteggerla contro la Porta. Nella lotta diplomatica che si svolse tra Venezia e Ragusa su questo punto, fu dalla parte della repubblichetta non solo il papa, ma anche il rappresentante della Spagna.1 Il 27 luglio arrivò finalmente un corriere spagnuolo colla decisione di Filippo II, che la flotta del Doria si unisse con quella di Venezia e si mettesse sotto il comando del Colonna.2 Grande fu il giubilo del papa, il quale ora diede precise speranze per la concessione della cruzada, deWexeusado e della proroga del sussidio, 3 potendo egli adesso aspettare che sarebbe esaudita la sua incessante preghiera per la riuscita della spedizione. 4 Ma quale amara delusione dovette provare il papa! La flotta dei veneziani sotto il comando di Girolamo Zane contava 137 galere, alle quali si aggiunsero 49 galere di Gian Andrea Doria e le 12 navi del papa alla dipendenza di Marcantonio Colonna. L’artiglieria ammontava a 1300 cannoni in tutto, il numero dei soldati saliva a 16,000. Questa considerevole forza militare però non riuscì a nulla. La causa, per cui naufragò completamente il primo tentativo di un’azione comune di Venezia, della Spagna e della Santa Sede è da cercarsi indubbiamente, oltre che nella manchevole preparazione, nel contegno inescusabile di Andrea Doria, nominato da Filippo II a comandante delle sue forze militari. Fin dal principio scontento della nomina del Colonna e dello schieramento di una propria flotta pontificia e preoccupato di risparmiare le sue proprie navi, il Doria non si potè indurre a nessun passo decisivo. Il suo indugio per una decisione fu doppiamente nefasto: non solo non si approfittò della stagione favorevole, ma non fu neanche liberata la capitale di Cipro assediata dai Turchi fin dal 22 luglio. Il Doria non volle saperne di attaccare. 5 1 Cfr. Voikovich 504 s., 514 s., 521 s., 525 s. La Confirmatio lift, praedeccx*. rigore quorum Ragusei possint libere et licite mercarì curri infi-delibus, emanata il 17 dicembre 1566 da Pio V, presso Maktjscev. Mon. Slaw. meriñ. I, Varsavia» 1874, 501 s. - Vedi Soriano presso Do Mont V 1, 192; cfr. Charriìre 118; Válenosme 69 s. 3 V. Corresp. dipi. Ili, 479. 4 Vedi Catena 154. La bolla del giubileo, in data del 6 aprile (presso La-derchi 1570, n. 15) non sembrò da prima al papa redatta in termini abbastanza chiari: venisse corretta; v. * Avvisi di Rama del 15 e 22 aprile 1570, Uri). 10-V■ p. 263t>. 267t, Biblioteca Vatiloana. Ibid. 2731) * Avviso del 13 maggio sulla Straordinaria partecipazione del popolo al giubileo. Cfr. anche Firmanus, * Dtu-rium in Misceli. Arni. XII, 32, p. 124 s. 5 Vedi Serrano, Liga I, 6S-84. Cfr. Manfroni, Marina 462 s. ; Pometti i 1-