La seconda guerra civile e religiosa in Francia. 341 Mediante un colpo di mano, come già anni prima erasi tentato contro Francesco II, essi alla fine di settembre del 1567 meditarono di sorprendere la corte nella sua residenza di Monceaux presso Meaux, d’impadronirsi della regina e del re e di rendere innocui i nemici, specialmente il Cardinal Guise. L’intiero piano era stato egregiamente preparato e tenuto accuratamente segreto.1 Nessuno alla corte regia sospettava che fosse imminente una sollevazione degli ugonotti in tutto ilpaese, meno che tutti Caterina, che aveva disprezzato tutti gli avvisi di simili trame: essa rimase del tutto sorpresa. Nemmeno il cancelliere L’Hópital voleva credere a una rivolta degli ugonotti. F’u quindi quasi un miracolo se all’ultimo momento la famiglia reale riuscì a fuggire a Meaux e, difesa da seimila svizzeri accorsi in aiuto, a raggiungere Parigi il 29 settembre 1567.2 A questo punto s’accese per la seconda volta la guerra religiosa e civile in Francia. Il re venne rinchiuso nella sua capitale, e in tutte le provincie insorsero gli ugonotti. Quale sorte sovrastasse ai cattolici fu dimostrato dal fatto orrendo di Nìmes conosciuto sotto il nome di michelade, nel quale gli ugonotti il giorno di S. Michele (29 settembre 1567) uccisero senza giudizio ottanta dei più ragguardevoli cattolici gettandone i cadaveri in un pozzo.3 I due partiti cercarono aiuti e alleati fuori di Francia. Nella sua distretta la corte mandò a Roma Annibaie Rucellai ad invocare sollecito aiuto. Le notizie portate da Rucellai furono apprese in Curia con terrore.4 In considerazione della gravemente minac-, data situazione dei cattolici francesi Pio V, come si comprende da sè, fu pronto a prestare aiuto, ma non potè rattenere nelle sue commissioni al nunzio severe rimostranze. Ricordò come egli avesse predetto le azioni dei ribelli e che ora bisognava affrontarli con coraggio virile. Se si tornasse ancora una volta a fidarsi di coloro, che avevan tradito il loro Dio, in breve si vedrebbe il tramonto della dinastia e la rovina del regno. In una lettera alla 1 Cfr. Corsero 183. 2 Cfr. ibid. 182 s. ; Lettres de Gatti, de Mèdicis III, rx s., 61 s. ; Ssxìesser, PfVffer I, 421 s., 436 s., 447 s., 472 s.; Soidan II, 257 s. Cfr. Marck.s, liayohne 291 s., 294; Getter, M. de L'Hôpital 49 s. ; H. de la Ferrière, La seconde guerre (■Mie in Rev. des quest, hist. XXXVII, 125 s. ; Thompson 319 s. 3 Spaventoso modello degli assassinii <ìel settembre 1792, dice Soldan (II, 2‘5). Cfr. Polenz III, 705 s. ; Meskabd, Hist. de Nîmes vol. V ; Rotiquette, Les Haint-Uarthélemy calvinistes. Paris [1906]). V. anche Grattant Epi&t. 309. 4 Secondo Firmanus (* Diarium p. 197, Archivio segreto pontificio) Rucellai giunse a Roma die sabbati 11 dicti tnensis (ottobre, non settembre, come dà Lämmer, Zur Kirchengesch. 141) e diede relazione della congiura di Amboise. Ex isto malo novo maxiMUS terror fuìt incussus omnibus in curiale Subito furono indette preghiere. Secondo Gratiani Epist. 312 Rucellai non arrivò che il 13 : con ciò concordano le notizie di! Bonelli, isotto p. 342, n. 3 e Corresp. dipi. II, 22à s.